La manifestazione Marchon enfants, che ha avuto luogo, il 6 ottobre, a Parigi su organizzazione di un collettivo di 22 associazioni, compresa La manif pour tous, era finalizzata non solo a protestare contro l’estensione della pma alle coppie lesbiche e alle donne single ma anche contro la gpa.
Il motivo è da ricercarsi nel doppio colpo di scena, che in materia di gestazione per altri, ha avuto luogo in Francia il 3 e il 4 ottobre dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea nazionale, il 27 settembre, del 1° articolo del progetto di revisione della legge sulla bioetica. Quello, appunto, relativo all’estensione della procreazione medicalmente assistita a tutte le donne.
Il 3 ottobre, infatti, l’Assemblea nazionale ha approvato un emendamento all’art. 4 che autorizza il riconoscimento automatico di figlie e figli nati, al di fuori della Francia, con gpa. L’approvazione, raggiunta con 25 voti favorevoli e 7 contrari, ha sorpreso anche il governo che aveva espresso un parere negativo al riguardo.
#DirectAN L’amendement de M. Touraine concernant les enfants nés par GPA à l’étranger, est adopté #PJLbioéthique pic.twitter.com/XF2QI3XZIs
— Projet Arcadie (@Projet_Arcadie) October 3, 2019
«Abbiamo vietato la gpa nel nostro diritto – ha affermato la ministra della Giustizia, Nicole Belloubet, commentando l’esito della votazione –: è una questione di ordine pubblico». La guardasigilli ha aggiunto che anche il governo vuole «il riconoscimento dello stato civile per i figli nati da gpa» ma optando «piuttosto per una trascrizione parziale dell’atto di stato civile», facendo attenzione «al padre biologico e al processo di adozione dell’altro genitore».
Jean-Louis Touraine, primo dei 14 deputati de La République en marche (Lrem) promotori dell’emendamento, ha spiegato che la norma «conferma ed estende la giurisprudenza costante dei tribunali di Parigi».
Secondo Touraine, i giudici della capitale francese tendono a considerare esecutive le sentenze di tribunali stranieri che attestano la filiazione dei nati da gpa. Inoltre per il deputato «se la gpa è illegale in Fancia, non lo è in altri Paesi e non è illegale farvi ricorso da parte di coppie francesi. I bambini non sono responsabili di come vengono procreati e non devono essere penalizzati. Devono essere riconosciuti come gli altri. Sono finiti i tempi dei bastardi che non avevano gli stessi diritti dei bambini legittimi».
Ma gli altri deputati del partito di Macron hanno accusato l’esecutivo di aver tradito la loro fiducia. Aurore Bergé ha affermato, a nome del capogruppo Gilles Le Gendre, che il «nostro gruppo è contrario alla gpa. Non vi è gpa etica».
Notre groupe est résolument opposé à la GPA. Il n’y a pas de GPA éthique.
Nous reviendrons lors d’une seconde délibération sur ce vote de ce soir.
Notre position est claire et sera ainsi réaffirmée.#PJLbioethique #GPA https://t.co/g8MfpZshdN— Aurore Bergé (@auroreberge) October 3, 2019
Ci sarà dunque una nuova votazione sull’emendamento, che sarà richiesta dal Governo, come confermato dalla stessa ministra della Giustizia, e avrà luogo alla fine dell’esame del disegno di legge, la cui adozione da parte dell’Assemblea nazionale è prevista per il 15 ottobre.
Ma venerdì la questione è tornata all’ordine del giorno con l’attesa sentenza della Corte di Cassazione, che, a seguito delle direttive date dalla Corte europea dei diritti dell’uomo in aprile, ha convalidato la trascrizione completa dei certificati di nascita delle due gemelle, Fiorella e Valentina Mennesson, nate da gpa in California 19 anni fa.
Se è stato acquisito il riconoscimento della paternità di Dominique Mennesson, padre biologico, la causa specifica ha sollevato la questione dello status, nella legge francese, della madre intenzionale (non biologica), che desidera e alleva i bambini, ma non li ha dati alla luce.
La Corte di Cassazione ha ritenuto che la soluzione dell’adozione, già sancita dalla propria giurisprudenza, non fosse soddisfacente nel «caso specifico». Fino ad ora, infatti, la giurisprudenza della Corte di Cassazione non consentiva la trascrizione completa dei certificati di nascita per quanto riguarda la madre non biologica, sostenendo la soluzione dell’adozione.
La Corte ha preso questa decisione «in assenza di un altro modo» per preservare l’interesse superiore di Valentina e Fiorella: l’adozione, come spiegato nella sentenza, sarebbe infatti risultata insoddisfacente soprattutto «alla luce del tempo trascorso dalla concretizzazione del legame tra le bambine e la madre intenzionale», ossia, nel caso specifico, Sylvie Mennesson.
[Arrêt & communiqué] #GPA et #Filiation – à lire sur https://t.co/pkOoc4VcNp pic.twitter.com/vaJv7KXduj
— Cour de cassation (@Courdecassation) October 4, 2019
All’uscita del Palais de Justice Dominique Mennesson ha dichiarato alla stampa: «I nostri figli non sono più fantasmi. Sono i nostri figli anche da un punto di vista legale».
Patrice Spinosi, legale dei coniugi, ha così commentato la sentenza: «È una grande vittoria per la famiglia Mennesson, la fine di un combattimento di 19 anni. Questa lotta è definitivamente e completamente vinta», aggiungendo: «Sarà così fissata la giurisprudenza per casi identici a quelli della famiglia Mennesson».