Si è svolto, mercoledì 9 e giovedì 10 ottobre, il Festival del giornalismo libero presso l’Università Sapienza di Roma, promosso da Rete NoBavaglio Pressing e Udu, con il patrocinio della Regione Lazio.
Nei vari panel sono stati trattati gli argomenti più caldi che interessano oggi il tema dell’informazione libera, tra cui la libertà di parola, il giornalismo di inchiesta, la nuova editoria digitale e i diritti umani.
Nel dibattito Fare rete: Giornalismo e diritti umani, curato da Marino Bisso e moderato da Claudio Marincola, tenutosi nel pomeriggio del 10 ottobre, sono intervenute diverse realtà sociali: Federica Angeli di #Noi, Paolo Borrometi di Articolo21, Marco Genovese di Libera, Roberto Natale per Responsabilità Sociale Rai, Pietro Suber di Carta di Roma, Vittorio Cogliati Dezza di Legambiente, Rosario Coco per Gaynews, Michela Greco di Emergency, Maurizio Di Schino dell’UCSI, Elisa Sermarini della Rete dei Numeri Pari, Silvia Garambois di ‘Giulia’, Antonella Napoli di Focus Africa, Andrea Meccia di DaSud, Alberto Colaiacomo della Caritas, Stefano Milani di RadioArticolo1/Cgil, Francesca Danese del Forum Terzo Settore Lazio , Fabrizio De Sanctis dell’Anpi, Giovanni Del Giaccio della ‘Macroarea Libertà di informare’ dell’Associazione Stampa Romana-ASR, Alice Basiglini di Baobab Experience, Claudio Graziano di Arci Roma, Luciano Ummarino di Casetta Rossa, Arturo Salerni di Progetto Diritti, Pasquale Quaranta dell’Osservatorio Media e Omosessualità , Gianluca Scarnicci di Medicina Solidale, Michela Bevere della Fiom Cgil, Cristina Pantaleoni di GvP, Marco Quaranta di MoveOn.
In rappresentanza di Gaynews, Rosario Coco ha ribadito l’importanza del giornalismo Lgbti come parte integrante di un giornalismo libero in grado di scardinare stereotipi e false rappresentazioni e contribuire ad una società più laica.
«La discriminazione delle persone Lgbti – ha detto – è un problema culturale che riguarda tutti e tutte, perché investe un pregiudizio culturale repressivo e sessista che nega prima di tutto il diritto all’autodeterminazione. È necessario fare rete sui temi dell’uso del linguaggio e della corretta conoscenza del tema, i due cardini sui quali si svolgono i corsi di formazione di Gaynet, editore del nostro giornale.
Auspichiamo di arrivare presto a un manifesto per un linguaggio inclusivo di tutte le identità condiviso con l’Ordine dei giornalisti, che possa essere uno strumento critico e vivo e non un mero manuale del politicamente corretto».