Nove candidati democratici alla presidenza degli Stati Uniti in diretta tv da Los Angeles sulla Cnn per partecipare al dibattito in formula town hall (con domande del pubblico ai singoli contendenti) sulle tematiche Lgbt. Assente il grande favorito Bernie Sanders, in convalescenza dopo un infarto.
A esserci, dunque, il sindaco di South-Bend Pete Buttigieg (la prima persona dichiaratamente gay a correre per la Casa Bianca), l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, le senatrici Elizabeth Warren e Amy Klobuchar, i senatori Kamala Harris e Cory Booker, l’ex deputato texano Beto O’Rourke, l’ex segretario della Casa e dello Sviluppo urbano degli Stati Uniti Julian Castro, l’uomo d’affari Tom Steyer.
Buttigieg, Warren e Harris hanno illustrato i loro programmi per garantire l’uguaglianza delle persone Lgbti.
E, proprio mentre parlava il sindaco di South-Bend, un gruppo di manifestanti ha brevemente interrotto il confronto televisivo e, agitando bandiere transgender, ha denunciato il crescente numero di omicidi di persone trans nel Paese.
«Le persone trans stanno morendo – hanno gridato –. Fate qualcosa: le vite delle persone trans contano».
Buttigieg ha rilevato come le proteste fossero giuste a fronte di una «violenza epidemica», di cui a essere vittime sono soprattutto donne trans nere. Dall’inizio dell’anno sono 20 le donne trans uccise negli Usa, di cui 19 afro-americane. L’ultima è la 29enne Itali Marlowe, uccisa a Houston il 20 settembre, ma la notizia della cui morte è stata diffusa solo il 9 ottobre.