A Bologna è stato oggi eletto, per il triennio 2019-2021, il nuovo direttivo del Mit – Movimento Identità Trans. Alla guida della prima associazione trans italiana, fondata nel 1979 e presieduta da Marcella Di Folco dal 1988 al 2010, è stata scelta l’attivista e scrittrice Porpora Mascasciano, che ne aveva già guidato le sorti dal 2010 al 2017.
A coadiuvarla, nelle vesti di vicepresidente, Veronica Fischetti. L’assemblea ha quindi eletto Valentina Coletta (portavoce politica e responsabile Comunicazione), Mazen Masoud (responsabile delle Politiche migratorie e dell’Accoglienza), Nicole De Leo (responsabile Rapporti internazionali), Sofia Mehiel (consigliera), Maria Grazia Di Fraia (tesoriera).
Come si legge nel comunicato, con la votazione odierna si ridefiniscono le azioni del Mit «e i suoi obiettivi accettando le sfide che i tempi, la politica e la cultura impongono. Sempre e comunque nella difesa dei diritti, di tutti i diritti, delle persone trans che, sottolineiamo, sono e restano al centro del nostro agire. Il primissimo posto lo riserviamo ai/alle persone trans più fragili e deboli, di ogni età, provenienza e classe.
Nella complessità del mondo Lgbtiq locale e internazionale il Mit, come è sua tradizione, si intreccerà con reti e aree trans-solidali, combattendo poteri e politiche trans-escludenti in tutte le loro forme. Manterremo il rapporto con tutte quelle reti amiche che hanno contribuito al miglioramento delle nostre vite condividendo col Mit azioni e strategie. La nostra attenzione sarà sia verso le istituzioni che ne garantiscono i servizi e soprattutto verso i movimenti specie quelli transfemministi queer con cui condividiamo lotte e visioni del mondo.
Nella nostra storia non ci siamo mai arrese alla brutale repressione prima e agli attacchi transfobici dopo, li abbiamo sempre combattuti e respinti e continueremo a farlo anche verso coloro che provano a distruggere quanto abbiamo costruito, che è patrimonio della comunità. La nostra attenzione sarà vivace e critica verso il mondo scientifico, politico e di movimento affinché la produzione di senso e significato trans possa dare i suoi frutti».