Da quando il farmaco per l’Hiv emtricitabina / tenofovir disoproxil fumarato (Truvada) è stato approvato come profilassi pre-esposizione (PrEP), ce n’è stata una celebrazione da parte di chi ne ravvisa un potente strumento di prevenzione e una una condannato da chi sostiene che una tale forma di assunzione incoraggi il sesso senza preservativo e alimenti le altre Ist.
Qui a Londra è molto facile trovare la PrEP: a parte la procedura Impact Trial del Sistema sanitario nazionale (National Health Service – Nhs) o lo specifico punto vendita della clinica Dean Street, dove è possibile comprarla a sole 17,5 sterline al mese, molti utenti acquistano il farmaco online su indirizzi web suggeriti dal sito specifico della Terrence Higgins Trust. PrEP non è al momento garantito in maniera gratuita dal Servizio sanitario nazionale (NHS).
Personalmente entro quotidianamente in contatto con componenti della comunità Lgbti a Londra e, principalmente, con uomini gay e bisessuali per via del mio lavoro come coordinatore per la prevenzione Hiv alla Gmi Partnership.
Molti di loro usano PrEP e non danno molta importanza all’eventuale rischio di contrarre altre Ist. Alcuni confessano di trovarsi, a volte, ad avere rapporti non protetti a causa delle specifiche richieste su app per incontri tipo Grindr. Spesso utenti PrEP si rifiutano di incontrare, se non si è disposti ad avere rapporti senza preservativo.
Nonostante le cliniche per la salute sessuale offrano controlli mirati per chi usa PrEP, molti, comprandola online, continuano ad assumerla senza alcuna supervisione. Questo fa sì che molti non conoscano l’importanza dei controlli trimestrali per Ist, Hiv e funzioni renali o che addirittur non sappiano come assumere correttamente la PrEP correttamente.
Uno studio comparso in aprile su Jama. Journal of the American Medical Association rileva che l’uso di PrEP negli uomini gay e bisessuali è effettivamente associato a un aumento delle Ist. Lo studio, condotto da ricercatori del Burnet Institute di Melbourne, ha scoperto che i tassi di clamidia, gonorrea e sifilide aumentavano tra gli uomini gay e bisessuali che assumevano PrEP.
Apparentemente i nuovi dati sembrano indurre a una valutazione negativa della profilassi pre-espositiva.
Tuttavia un editoriale di accompagnamento dello stesso Jama spiega come tali dati non debbano assolutamente dissuadere i medici dal prescrivere la PrEP per i pazienti più a rischio di Hiv.
In queso contesto mi sembra che due elementi stiano concorrendo a dare un’informazione incompleta e non corretta:
– le campagne talora utilizzate per pubblicizzare la PrEP, che in alcuni casi non sono esaustive in quanto non contemplano il rischio di Ist.
– la superficialità nell’analizzare nella loro completezza le relative informazioni,
Il tipo di prevenzione che personalmente consiglio è un approccio combinato. Ritengo che sia scientificamente provata l’efficacia della PrEP come strumento per evitare nuove infezioni da Hiv. Per la prevenzione di altre infezioni non dovremmo dimenticare il vecchio amico preservativo.
Usare PrEP e preservativo allo stesso tempo aiuterebbe nel caso in cui durante un rapporto il condom si rompa,o non si sia abbastanza sobri da ricordare di indossare il preservativo durante il rapporto, in modo da avere sempre e comunque una protezione.
Penso che il dibattito tra l’uso di PrEP e le Ist non dovrebbe dividerci come comunità. Dovremmo accettare le diversità di pensiero. È giusto che si diano le giuste informazioni e che ognuno, sulla base di una corretta informazione, adotti le misure di protezione che ritiene più adeguate, senza sentirsi pressati da scelte di altri individui e senza influenzare quelle altrui.