Nonostante il cambio di passo a Budapest, dove alle recenti amministrative del 13 ottobre è stato eletto sindaco Gergely Karácsony, esponente del partito ecologista di centro-sinistra Párbeszéd Magyarországért (Dialogo per l’Ungheria), si è ieri registrata, nella capitale ungherese, la vandalizzazione del Centro culturale ebraico Auróra che, già nel mirino delle precedenti autorità locali filo-orbaniane, ospita svariate associazioni umanitarie e per i diritti civili. Fra queste il comitato del Budapest Pride, un organizzazione per i senzatetto e il centro stampa Rom.
Come denunciato su Facebook da Adam Schönberger, direttore del Centro, una cinquantina di componenti del gruppo di estrema-destra Légió Hungária ha dato alle fiamme le bandiere arcobaleno all’ingresso e imbrattato con slogan e simboli nazisti i muri e il cancello dell’edificio.
Al momento dell’attacco il centro era chiuso e nessuno si trovava all’interno. La vandalizzazione è avvenuta mentre i neo-nazisti partecipavano alla marcia nazionalista per commemorare l’inizio della Rivoluzione ungherese del 1956.
Sul posto si è subito recato András Pikó, neo-sindaco (appartenente al partito centrista Momentum) di Józsefváros, l’VIII° distretto di Budapest, in cui è ubicato il Centro Auróra, predisponendo un servizio di protezione della polizia.