Un Pride senza precedenti e dall’alto valore simbolico, quello che ha avuto luogo ieri a Taipei. Nonostane l’isola di Taiwan avesse già ospitato negli anni addietro marce dell’orgoglio Lgbti, quella di sabato è stata la prima dopo la legalizzazione del matrimonio egualitario, avvenuta il 17 maggio.
E, infatti, ben 200.000 persone hanno attraversato il centro del capitale al grido di Le persone Lgbti sono buoni vicini, per raggiungere il palazzo presidenziale. Tantissime le coppie, tra le oltre 2.000 che si sono sposate in questi mesi, a marciare per le vie di Taipei, mentre ovunque sventolavano bandiere arcobaleno e gruppi di ballerini, in abiti coloratissimi, animavano il corteo.
Nell’ultimo decennio Taiwan si è attestata su posizioni sempre più liberali in materia di diritti della comunità Lgbti, divenuta molto ampia e vivace soprattutto a Taipei. La tematica ha però profondamente diviso la società.
Gli oppositori della nuova legge hanno inoltre promesso di punire l’attuale presidente Tsai Ing-wen e i parlamentari in carica, che hanno votato l’approvazione della normativa, quando la cittadinanza sarà chiamata alle urne l’11 gennaio prossimo.
Resta da vedere, in ogni caso, fino a che punto una tale problematica potrà influenzare la popolazione taiwanese, soprattutto di area rurale e più conservatrice. Secondo gli analisti, infatti, a tenere banco nella campagna elettorale dovrebbero essere ben altre questioni come quelle economiche e relazionali con la Cina.