«Il comportamento della denunciante costituisce palesemente un fatto ingiusto, perché evocare ad alta voce Hitler nel corso di una manifestazione quale il Gay Pride significa evocare e giustificare le persecuzioni naziste contro gli omosessuali».
Con queste parole Mauro Clerici, pm della procura di Milano, ha chiesto l’archiviazione della denuncia contro ignoti per diffamazione, minaccia aggravata e molestie presentata da Stella Manente. Il 29 giugno, mentre era in corso il Pride nel capoluogo lombardo, l’influencer veneta aveva inveito sul suo profilo Instagram contro le persone in corteo e invocato il Fürher.
«Cioè io sto perdendo il treno in mezzo a questa massa di ignoranti, andate tutti a morire. Perché non esiste piu’ Hitler? Sarebbe dovuto esistere Hitler. Cioè guarda che ammasso di gente ignorante che sta bloccando la strada. Io veramente vorrei capire la polizia dove cazzo è, forse a farsi le seghe perché non ha un cazzo da fare, una vergogna guarda. Raga’, è solo per questo che l’Italia è in rovina perché non esiste un cazzo di…».
E poi arriva la signora a invocare Hitler al passaggio del Pride.
Lo rendiamo pubblico per denunciare il livello di certe persone ma CANCELLEREMO OGNI COMMENTO SESSISTA che verrà scritto.
Noi non siamo come loro. pic.twitter.com/vouUGQxH4V
— @isentinellidimilano (@isentinelli) June 30, 2019
Subissata di proteste e insulti, Stella Manente si era scusata, ma aveva poi deciso di sporgere denuncia. Nel chiederne l’archiviazione, il pm ha spiegato che l’influencer «ha dato ulteriore seguito dandovi pubblicità su Instagram e pertanto le numerose persone che hanno reagito a tale condotta, contro cui viene presentata denuncia, appaiono giustificate dal disposto di cui all’art. 599 c.p.». Articolo per il quale «non è punibile chi ha commesso alcuno dei fatti preveduti dall’articolo 595 nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso».