La polizia russa ha annunciato sabato di aver aperto un’indagine per «violenza sessuale» dopo una serie di video in cui minori parlano con persone Lgbt su YouTube.
«Gli investigatori hanno interrogato la persona responsabile e hanno cercato di stabilire la cerchia delle vittime». Così il Comitato investigativo russo in una dichiarazione, in cui si spiega che nei video si vedono «minori e bambini che discutono con adulti su vari temi sessuali». Le registrazioni, secondo il comunicato, conterrebbero «informazioni distruttive», anche se non viene specificata l’esatta natura della menzionata «violenza sessuale».
Queste accuse rendono gli autori, in Russia, passibili da 12 a 20 anni di carcere. Secondo i media nazionali i video, ora cancellati, erano stati trasmessi, a partire da dicembre 2018, su un canale YouTube chiamato Real Talk. Le interviste riguardavano adolescenti d’età minore di 14 anni, persone omosessuali, una drag queen e un’ex attrice porno.
Stando a quanto riportato dal quotidiano Meduza, in una delle interviste un uomo gay chiedeva ai bambini cosa sapessero dell’omosessualità, spiegando che «è una cosa normale». In risposta i minori domandavano come avesse scoperto il proprio orientamento sessuale e se volesse crescere figli. Secondo i media russi uno dei video sarebbe stato visto due milioni di volte.
A settembre Piotr Tolstoï, vice-presidente della Duma di Stato (la Camera bassa del Parlamento russo) ha dichiarato al canale televisivo statale Россия-24 di averne informato il ministero degli Affari interni, che ha appunto avviato l’indagine per violazione della cosiddetta legge sulla propaganda gay.