Aggredita giovedì scorso a Torino, all’uscita della stazione della metro di Porta Nuova, solo perché lesbica e con indosso abiti maschili. Vittima una 15enne, che, nello sporgere denuncia, ha dichiarato di essere stata presa a pugni da un passante, mentre stava andando a prendere il pullman per andare a scuola.
A dare maggiori dettagli la madre dell’adolescente, che ha raccontato: «Erano circa le 8:00. Mia figlia stava aspettando il pullman quando un ragazzo sui 25 anni si è avvicinato. Prima l’ha insultata dicendole che era vestita da maschio, le ha poi urlato contro: Lesbica. Mia figlia ha risposto e lui l’ha colpita prima con un pugno in faccia e poi con dei calci al costato. Mia figlia è fuggita via, ha preso il bus ed è andata a scuola. Quando è rientrata a casa ho visto l’occhio viola e siamo andate al pronto soccorso dell’ospedale Molinette. È li che abbiamo sporto denuncia contro ignoti. Quello che fa più male è che nessuno sia intervenuto: la gente ha fatto finta di niente».
Ha quindi aggiunto: «Mia figlia è ancora spaventata, per giorni ha avuto paura ad andare a Porta Nuova. Già alle medie è stata bullizzata dai ragazzini. Se non sei la classica ragazza carina e fashion, i maschietti di oggi te lo fanno notare e sono feroci».
Ricordando poi come prima che la figlia «arrivasse alla consapevolezza di essere lesbica, ad accettare la sua omosessualità, stava male. Quando, per la prima volta, ha accettato di avere una cotta per una ragazza, l’ho vista finalmente felice», la donna ha concluso: «Ai genitori che vivono la mia stessa situazione consiglio di stare vicino ai propri figli, di ascoltarli e di avere il coraggio di affidarsi a chi ha gli strumenti giusti e può dare il supporto psicologico adeguato».
Ferma condanna è stata espressa da Riccardo Zucaro, presidente di Arcigay Torino, che, nel significare «piena solidarietà” alla giovane, ha dichiarato: «Non è il primo caso di violenza a sfondo lesbofobico di quest’anno in città».
Gli ha fatto eco Marco Giusta, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Torino, che ha affermato: «La lesbofobia, così come l’omofobia e la transfobia, sono mali che attanagliano la nostra società e da cui fatichiamo estremamente a liberarci. Per ogni diritto acquisito, per ogni battaglia vinta a livello comunale o nelle corti, ci viene fatto pagare un prezzo di aggressioni e violenze. Torino vorrebbe liberarsi una volta per tutte dalle discriminazioni, che però tornano ogni volta.
L‘unica vera soluzione è una legge nazionale, che garantisca non solo la persecuzione del reato, ma crei una trasformazione culturale diffusa, a iniziare dalle scuole».
E sulla necessità di una legge di contrasto alle discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere è intervenuto anche il deputato Alessandro Zan (Pd), che su Fb ha scritto: «Una ragazza di 15 anni picchiata da un uomo mentre andava a scuola. Il motivo? È lesbica. Questo è solo l’ultimo caso di follia omofoba in Italia.
La legge contro l’omotransfobia è sempre più urgente. Sono fiero che il Partito Democratico appoggi senza esitazione la proposta di legge in approvazione alla Camera, di cui sono relatore: in Italia c’è bisogno di più civiltà, contro la paura delle differenze, contro l’avversione verso le minoranze. C’è chi specula su questi sentimenti, noi li combattiamo».