Il ministero federale della Salute ha approntato un disegno di legge per vietare in Germania le terapie di conversione o di riorientamento sessuale.
Il testo è stato ieri presentato da Jens Spahn (Cdu), titolare del dicastero e apertamente gay, che ha dichiarato: «L’omosessualità non è una malattia. Pertanto, anche il termine terapia è fuorviante. Questa pratica rende malato e non sano. E un divieto è anche un segnale sociale importante per chiunque abbia difficoltà con la propria omosessualità: stai bene così come sei».
Il disegno di legge, proposto da Spahn, vieta le terapie di conversione su minori di 18 anni. Previste pene fino a un anno di carcere per chi le pratica su soggetti minorenni e costringe, inganna o minaccia maggiorenni a sottoporvisi. La pubblicità o l’offerta di terapia di conversione comporteranno, invece, una multa di 30.000 euro.
Non si sa ancora quando sarà calendarizzata la discussione parlamentare della proposta di legge ma è probabile, come dichiarato da un portavoce del ministero, che la votazione finale abbia luogo nel 2020.
In Germania sarebbero migliaia i casi di persone sottoposte a terapie di riorientamento sessuale come segnalato dalla Fondazione Magnus Hirschfeld.
Tali pratiche, che vanno dalla consulenza all’ipnosi fino all’elettroshock, sono state ripetutamente condannate da associazioni mediche di tutto il mondo come inefficaci e dannose per la salute mentale. Malta, Ecuador e Argentina sono alcuni dei Paesi che hanno legalizzato il divieto della terapia di conversione mentre in 18 Stati Usa è vietata quella su minori.
Secondo un sondaggio condotto da The Trevor Project il 42% di giovani persone Lgbti, sottoposte a terapia di conversione, ha tentato il suicidio nell’ultimo anno.