Nasce Emilia-Romagna Coraggiosa, la lista che, in alleanza col Pd e in sostegno a Stefano Bonaccini, si propone di aggregare le varie anime della sinistra (da Leu a Sinistra italiana, da Possibile ad associazioni e comitati civici) in vista delle prossime elezioni regionali del 16 gennaio 2020.
A lanciare l’iniziativa a Bologna, davanti a oltre milla persone in un Dumbo Space illuminato con colori rainbow, l’ex europarlamentare Elly Schlein, i consiglieri regionali Igor Taruffi e Silvia Prodi, l’ex presidente della Regione Vasco Errani, che, al termine dell’evento Emilia-Romagna 2020 | Ripensiamo il futuro, hanno presentato il simbolo della nuova lista.
Tra gli interventi che si sono succeduti anche quello di Franco Grillini, presidente di Gaynet, direttore di Gaynews e leader storico del movimento Lgbti italiano.
Ricordando il ruolo della sinistra operaia sul territorio emiliano-romagnolo e un evento spartiacque nella storia tanto della regione quanto, soprattutto, di Bologna quale fu, il 28 giugno 1982, la presa del Cassero di Porta Saragozza, Grillini ha ribadito come non possano darsi diritti sociali senza quelli civili: gli uni non esistono senza gli altri perché sono trasversali. Insomma, per usare l’antico brocardo latino Simul stabunt vel simul cadent.
Ha poi insistito sulla necessità di considerare come prioritaria la questione dello sviluppo tecnologico, che «dobbiamo affrontare e non subire. È necessario reagire al capitalismo della sorveglianza, che lucra sui nostri dati e attenta alla democrazia. I monopoli vanno smembrati. Zucherberg non è il padrone dei nostri contenuti su Facebook, WhatsApp, Instagram da poter utilizzare anche per condizionare le elezioni, come insegna il caso di Cambridge Analytica».
Grillini ha infine rimarcato il significativo risultato dell’approvazione della legge regionale in materia di contrasto alle discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere, durante la quale si è visto tutto il centro-sinistra ricompattato col supporto del mondo associazionistico, soprattutto Lgbti. In quell’occasione «durante le 51 ore di ostruzionismo, portato avanti inutilmente da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, abbiamo potuto vedere la pericolosità dell’attuale destra italiana. Mentre noi, tutti noi, abbiamo dato prova di essere presidio di libertà».
Sul tema dell’omotransfobia Franco Grillini è tornato poi a parlare nel Consiglio nazionale di Arcigay, che ha avuto luogo presso il Cassero, ribadendo l’importanza dell’incardinazione del pdl Zan in Commissione Giustizia alla Camera e del pieno sostegno da parte delle associazioni Lgbti durante l’iter legis con iniziative sull’intero territorio nazionale.