Nonostante la richiesta fosse stata formalmente avanzata oltre un mese fa la neo Giunta, che amministra la città di Ferrara sotto la guida del leghista bossiano Alan Fabbri, ha negato a Famiglie Arcobaleno gli spazi comunali del Centro per le Famiglie per un incontro organizzato il 17 novembre. Incontro, che avrebbe dovuto trattare il delicato quanto attuale tema delle tutele legali per le famiglie omogenitoriali.
A renderlo oggi noto, in un duro comunicato, il gruppo emiliano-romagnolo e marchigiano dell’associazione, che ha rilevato, come a differenza di quanto successo nel passato, non ci sia stata da parte del Centro delle Famiglie «stavolta nessuna risposta alla richiesta, nonostante numerosi solleciti, fino alla doccia fredda di ieri mattina 13 novembre ad appena quattro giorni dalla data prefissata: il diniego degli spazi, per presunta carenza di regolamenti sulla concessione di spazi del Comune di Ferrara».
Per l’avvocato Michele Giarratano, referente regionale di Famiglie Arcobaleno e compagno dell’ex senatore Sergio Lo Giudice, https://www.gaynews.it/2019/11/14/ferrara-comune-nega-spazi-pubblici-famiglie-arcobaleno-lega-alan-fabbri/stupisce che il Comune di Ferrara non sia dotato di alcun regolamento per la concessione dei propri spazi alle associazioni che ne facciano richiesta ed è ancor meno plausibile che questa sia la motivazione per negare uno spazio ad una associazione che a Ferrara è presente ed attiva da molti anni. È in ogni caso singolare che il diniego netto piuttosto che arrivare a mezzo comunicazione scritta da un dirigente in risposta alla richiesta formale fatta, sia arrivato a pochissimi giorni dall’evento attraverso una telefonata di un organo politico, l’ufficio del capo gabinetto del sindaco.
A maggior ragione la Giunta – se solo avesse voluto – avrebbe potuto concedere gli spazi a Famiglie Arcobaleno, che da anni collabora con il Centro per le Famiglie, e che adesso a tre giorni dall’incontro si trova senza una sede dove svolgerlo. La sottoscrizione da parte del Comune di Ferrara del protocollo Pico (Protocollo d’Intesa per la definizione di azioni, strategie d’intervento e di contrasto all’omonegatività) non viene in alcun modo tenuta in considerazione.
È ben più che una suggestione il sospetto che la nuova Giunta leghista non consideri le Famiglie Arcobaleno vere famiglie meritevoli di essere accolte nel Centro per le Famiglie, che probabilmente, visto il clima politico, viene considerato dal Comune come Centro per la Famiglia, al singolare, in un’ottica discriminatoria e non inclusiva.
Evidentemente per l’amministrazione del sindaco Fabbri esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B: ma dovrà farsene una ragione perché le nostre famiglie esistono e (anche se a fatica, per colpa di un sistema legislativo che non tutela i nostri figli) ottengono il riconoscimento dei diritti loro spettanti nei tribunali».