Prosegue in Commissione Giustizia alla Camera l’esame del proposta di legge recante Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, di cui è relatore Alessandro Zan (Pd).
Dopo la prima seduta del 24 ottobre il presidente Fabio Vazio ha ieri avvertito che è stato abbinato ex officio il progetto di legge Scalfarotto in quanto vertente su identica materia. Circa invece il testo presentato dalla deputata Laura Boldrini, poiché il relativo perimetro di intervento normativo è più ampio, l’abbinamento è stato deliberato dalla Commissione.
Prima della decisione la deputata Giusi Bartolozzi (Fi) ha precisato di aver depositato una proposta di legge a sua prima firma su tale materia. Ha quindi preannunciato che ne avrebbe chiesto l’abbinamento, una volta pubblicata e assegnata alla Commissione, non senza far notare che essa presenta un perimetro di intervento normativo più ristretto rispetto al testo Zan.
Soddisfazione è stata espressa dal deputato del Pd, che ha ieri dichiarato: «Solo nell’ultima settimana sono emersi diversi casi di omofobia, una vera escalation a cui dobbiamo porre fine. Importante, dunque, che l’iter della proposta di legge contro l’omotransfobia registri nuovi passi avanti.
Nella seduta odierna della commissione Giustizia della Camera abbiamo abbinato alla mia proposta di legge, i testi a prima firma Boldrini e Scalfarotto: l’obiettivo è giungere a un testo base unificato che tenga conto di tutte le proposte pervenute.
È un bel segnale che anche Forza Italia, pur essendo all’opposizione, abbia annunciato di voler presentare una proposta propria e dimostra che la gran parte delle forze politiche in Parlamento vuole raggiungere un risultato concreto contro l’odio e le violenze omotransfobiche. Sono soddisfatto del clima che accompagna i lavori: ora è tempo di accelerare e dare risposte concrete».
Zan ha inoltre annunciato che inconterà prossimamente rappresentanti di tutte le associazioni Lgbti, il cui pieno sostegno già Franco Grillini, il 9 novembre, aveva auspicato nel Consiglio nazionale d’Arcigay.