Il 17 ottobre, a seguito delle dimissioni di Veronica Mammì, incaricata dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, dell’assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale, la presidente del VII° Municipio di Roma, Monica Lozzi, ha nominato assessora alle Politiche sociali, Pari opportunità e Politiche abitative Cristina Leo.
Classe 1976, la neo-assessora di origini salentine è psicologa e nel febbraio scorso ha conseguito il master in Studi e Politiche di genere presso l’Università Roma Tre. Dal 2017 fino alla nomina è stata portavoce del CoLT – Coordinamento Lazio Trans. Da alcuni mesi collabora con Gaynews.it, il quotidiano Lgbti fondato e diretto da Franco Grillini.
E lo stesso Grillini ha espresso plauso e soddisfazione per la nomina di Cristina Leo ad assessora, ricordando anche come «un’altra donna transgender, la cara Marcella Di Folco, abbia svolto con impegno e dedizione l’incarico di consigliera comunale a Bologna. Senza dimenticare la recente elezione di Gianmarco Negri a sindaco di Tromello, prima persona trans alla guida di un Comune italiano».
La nomina è stata resa pubblica dalla stessa interessata il 20 novembre, in occasione del Transgender Day of Remembrance (TDoR), allorquando, nel prendere la parola alla candlelight presso la Stazione Termini, ha dichiarato: «È alle 369 persone trans uccise nel mondo dal 1° ottobre 2018 al 30 settembre 2019, ma anche alle oltre 60 donne assassinate in Italia nell’ultimo anno, che dedico la mia nomina ad assessore alle Politiche sociali e Pari Opportunità del Municipio VII di Roma».
Al nuovo incarico Cristina Leo ha fatto esplicito riferimento anche nel corso del convegno 50 anni di Stonewall. 20 anni di TDoR che, organizzato da associazioni transgender in collaborazione con Gaynews e Gaynet, ha avuto luogo a Roma, venerdì scorso, alla vigilia del corteo femminista e transfemminista contro la violenza patriarcale, istituzionale, economica e ambientale.
E, proprio nel corso della grande manifestazione, la neo-assessora, riaffermando anche il significato della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), ha dichiarato al nostro giornale: «Le violenze, che in questo momento le donne stanno subendo in Cile, in Siria, in Libia, non possono restare impunite: è un obbligo morale ma anche un dovere civile che la comunità internazionale intervenga laddove ci siano violazioni dei diritti umani».