Venerdì 13 dicembre, a Bologna, ci sarà la 1° edizione dell’evento canoro Lgbt and Friends, Rainbow Voice Italy, ideato da Sofia Mehiel La Papessa e supportato dalle case discografiche Pms Studio di Raffaele Montanari, Megadischi di Rodolfo Mannara e Platune di Marcello Romeo.
I tre finalisti vinceranno la possibilità di incidere dei singoli inediti e dei contratti discografici. La kermesse inizierà alle 21.30 presso il Red Club in via del Tipografo 2. Presidente della giuria sarà Matteo Giorgi, accompagnato da due meravigliose fanciulle provenienti da Rai e Mediaset, il cui nome è però una sorpresa.
A condurre la serata Sofia Mehiel e Matteo Miglio.
All’antivigilia dell’evento abbiamo colto l’occasione per porre qualche domanda all’ideatrice e presentatrice dell’evento.
Chi è Sofia?
Sofia è una donna trans e un’ attivista, che ama l’arte, la musica e lo spettacolo. È nata ad Avellino ma bolognese di adozione con un’esperienza ventennale nell’organizzazione di eventi.
Che cosa è per te l’attivismo?
L’ attivismo è qualcosa che nasce dentro, una voce che ti dice di lottare per i tuoi diritti e per quelli degli altri, per buttare giù quel muro chiamato ignoranza.
Come è nata l’idea di questo evento?
Dopo anni di grande fatica, grazie alla cantante Sara6, ho trovato due produttori che hanno creduto in me, Raffaele Montanari e Rodolfo Mannara. Ho deciso così di creare questo concorso canoro Lgbt and Friends, Rainbow Voice Italy 2019.
Dopo tante esclusioni perché trans, anche se non ho mai voluto mollare, posso dire che i risultati di tanta fatica stanno arrivando. Ecco perché nel mio piccolo voglio dare una possibilità ad altre/i artiste/i Lgbt di emergere. Basta con i calci in faccia. Sorridiamo sempre, perché è la risposta più bella che si può dare all’ignoranza e all’ omotransfobia. Io non mi fermo e invito tutte/I a non fermarsi mai. I nostri diritti sono di tutti. Non facciamo del male a nessuno e nessuno può negarci di vivere come vogliamo.