Dal 1980, anno del Transsexuellengesetz (Tsg), al 2011 sono almeno 10.000 le persone transgender che in Germania si sono dovuto sottoporre a sterilizzazione per poter ottenere il cambio legale di genere e la conseguente rettifica dei dati anagrafici.
Questi i dati offerti da Bundesverband Trans* (BvT), gruppo d’avvocatura trans con sede a Berlino, grazie al cui sostegno l’allenatore 58enne Tsepo Bollwinkel – che nel 1994 si è sottoposto a sterilizzazione e intervento di riassegnazione chirurgica del sesso per il cambio legale di genere – ha avviato la sua battaglia legale per ottenere un risarcimento statale e una campagna per le scuse del Governo a tutte le persone transgender, assoggettate forzatamente a una tale tecnica.
Soltanto l’11 gennaio 2011 la Corte Costituzionale della Repubblica federale di Germania ha eliminato l’intervento di riassegnazione chirurgica del sesso e la sterilizzazione come requisiti necessari per il cambio legale di genere. Resta, invece, l’obbligo, sulla base della citata normativa del 10 settembre 1980, di una diagnosi di salute mentale, per la cui eliminazione si sta battendo Tessa Ganserer, parlamentare del Landtag della Baviera e prima deputata transgender in Germania (ha fatto il suo coming out come donna trans su Twitter il 4 gennaio 2019).
La battaglia condotta da BvT e Tsepo Bollwinkel tiene dietro all’invito che la Svezia ha fatto, nel 2018, alla Germania d’istituire un fondo di compensazione nazionale per le persone trans, che sono state costrette alla sterilizzazione e all’intervento di riassegnazione chirurgica del sesso. A fronte d’una specifica interrogazione parlamentare nel 2019 il ministero degli Interni ha dichiarato in una risposta scritta che il governo federale aveva «preso atto» della raccomandazione della Svezia ma «non ha visto la necessità di tali misure».
Con l’approvazione di una mozione governativa, nel marzo 2018, da parte del Parlamento, la Svezia è divenuta la prima nazione al mondo a disporre un risarcimento di 225.000 corone (pari a circa 21.000 euro) per ciascuna delle oltre 800 persone transgender, costrette a sottoporsi a sterilizzazione e intervento di riassegnazione chirurgica del sesso per l’ottenimento del cambio legale di genere.
Per tale fine, come rilevato da Transgender Europe, sono ancora molti i Paesi in Europa a richiedere sterilizzazione e intervento di riassegnazione chirurgica del sesso o una diagnosi psicologica di disforia di genere. Quest’ultima, ad esempio, ancora necessaria in Italia in base alla legge 164 del 14 aprile 1982, che contemplava anche la sterilizzazione e l’intervento, poi ritenuti requisiti non necessari dalla Corte di Cassazione con sentenza del 20 luglio 2015 e dalla Corte Costituzionale con sentenza del 21 ottobre 2015.
Sono al momento dieci i Paesi al mondo, invece, in cui è consentito il cambio legale di genere senza previa certificazione medica: Malta, Norvegia, Danimarca, Irlanda, Belgio, Argentina, Colombia, Bolivia, Portogallo, Paesi Bassi.