A Primeira Tentação de Cristo non potrà più essere trasmesso in Brasile dalla piattaforma Netflix, perché, come dichiarato il 7 gennaio dal giudice Benedicto Abicair, «il diritto alla libertà di espressione non è assoluto».
Realizzato dal collettivo di videomaker Porta dos Fundos e trasmesso, dal 3 dicembre, sulla piattaforma streaming statunitense come speciale natalizio con sottotitoli in francese, inglese, italiano, tedesco, il film è sotto attacco in Brasile (e non solo) con l’accusa di blasfemia. Esso presenta, in chiave comico-parodistica, il ritorno di Gesù a casa, in occasione del 30° genetliaco, insieme col fidanzato Orlando, conosciuto durante i 40 giorni nel deserto.
Netflix non ha voluto rilasciare commenti sulla sentenza, che è stata emessa a seguito di un ricorso, precedentemente respinto da un tribunale inferiore, presentato dall’Associaçao Centro Dom Bosco de Fe e Cultura. Solo in Brasile sono state raccolte oltre 2.500.000 firme per chiedere la rimozione del film dalla piattaforma streaming.
Abicair, che ha motivato l’ingiunzione come necessaria protezione contro gli abusi della libertà di espressione, è stato ampiamente criticato dall’Ordine degli Avvocati del Brasile, per una sentenza definita una censura. Il presidente dell’Ordine Felipe Santa Cruz ha dichiarato: «Qualsiasi forma di censura o minaccia a questa libertà conquistata a fatica significa una battuta d’arresto e non può essere accettata dalla società».
Intanto sempre il 7 gennaio le autorità brasiliane hanno trasmesso all’Interpol la richiesta di arresto per Eduardo Fazi, uno degli attentatori della sede di Porta dos Fundos, che è riparato in Russia. Fazi, l’unico degli uomini a viso scoperto a vedersi nelle telecamere di sorveglianza, ha confermato in un’intervista a Projeto Colabora di essere componente del commando e di prendere in considerazione la possibilità di chiedere asilo politico nel paese di Putin.
L’attentato del 24 dicembre era stato subito rivendicato, attraverso un video, dal uomini – con viso coperto da passamontagna – del Comando de Insurgência Popular Nacionalista, vicino al movimento integralista cattolico brasiliano.