Tre mesi fa era stato Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale uscente della Lega e ricandidato alle prossime elezioni emiliano-romagnole del 26 gennaio, ad annunciare che, in caso di vittoria del centro-destra, sarebbe stata abrogata la legge contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere. Ieri stessa promessa, in riferimento a una norma definita «liberticida», da parte di Gabriele Tagliaferri di Fratelli d’Italia.
A stretto giro è oggi arrivata la risposta di Roberta Mori, che di quella legge è stata relatrice in Aula ed è ricandidata come consigliera regionale a Reggio Emilia tra le fila del Pd.
«Dopo la Lega, anche Fratelli d’Italia – ha dichiarato – minaccia l’abrogazione della legge regionale contro l’omotransfobia, approvata lo scorso luglio dall’Assemblea legislativa. Questa legge è una conquista della nostra Regione: noi siamo pronti ad attuarla e a rilanciare sul riconoscimento dei diritti e il contrasto alle discriminazioni.
Lo scenario è molto chiaro, le destre vogliono rottamare tutte le conquiste che il governo di centrosinistra di questa Regione ha raggiunto in tema di riconoscimento dei diritti delle persone e contrasto alle discriminazioni.
D’altronde già in aula, durante l’approvazione di quel provvedimento, abbiamo assaggiato la ferocia di un’opposizione che, a suon di emendamenti pervasi della peggiore intolleranza, ci ha costretto a una maratona ininterrotta di oltre 40 ore. Allora sconfiggemmo con la nostra caparbietà quell’opposizione e con ancora maggiore tenacia siamo pronti a fare altrettanto il prossimo 26 gennaio nelle urne».
Concludendo, Roberta Mori ha dichiarato: «Non solo su questi temi siamo pronti a rilanciare, a declinare la norma approvata in provvedimenti concreti in grado di migliorare la quotidianità delle persone Lgbti che vivono in Emilia-Romagna. Come dissi in aula durante la mia relazione in apertura della seduta fiume, citando un nostro partigiano, questa battaglia la facciamo anche per chi è contro, per tutti coloro che vivono sulla propria pelle pregiudizi e la sofferenza di non essere accettati».