Nel prestigioso museo d’arte contemporanea Madre di Napoli andrà in scena da venerdì 17 a domenica 19 gennaio il nuovo testo teatrale scritto da Claudio Finelli, La rosa del mio giardino (pubblicato in questi giorni da Marchese Editore), testo ispirato alla relazione sentimentale tra Salvador Dalì e Federico García Lorca: i due geni della cultura e dell’arte del XX° secolo, come noto, vissero insieme a Madrid, alla Residencia, per circa due anni a partire dal 1922.
La pièce, con la regia di Mario Gelardi, prende le mosse dallo studio delle lettere che Salvador Dalì scrisse al poeta andaluso, lettere in cui emerge la dimestichezza e l’intimità che alimentava il loro rapporto. Un rapporto la cui natura è stata sempre discussa ma la cui profondità emerge con chiarezza dalla penna di Dalì.
Claudio Finelli, raggiunto da Gaynews, ha spiegato: «Il legame tra Salvador Dalì e Federico Garcia Lorca fu certamente un legame sentimentale molto stretto che nessuno ha mai provato a recuperare e raccontare. Cosa sia accaduto davvero nei due anni in cui Dalì e Lorca vissero insieme a Madrid, non è dato saperlo. Del resto, non è certamente casuale, che le lettere di Lorca a Dalì siano state opportunamente distrutte da chi, forse, non gradiva il loro legame (Gala, la moglie di Dalì, è la prima indiziata). Del resto, in un’intervista degli anni ‘80, Dalì non negò in maniera chiara ed esplicita che la relazione con Lorca fosse stata caratterizzata anche dal desiderio e dall’attrazione».
D’altra parte, secondo l’intellettuale partenopeo, «recuperare poeticamente la memoria di quest’incontro ha un valore storico, perché si tratta di restituire al pubblico (e ai lettori dell’omonimo libro) un tassello importante di una narrazione troppo spesso amputata e negata, cioè quella relativa agli amori delle persone Lgbt. Inoltre, quest’opera conserva anche un significato politico perché i due geni del ‘900 non furono diversi tra loro solo da un punto di vista artistico ma anche dal punto di vista dell’atteggiamento politico che ebbero: da un lato Lorca, poeta dal cuore immenso che pagò con la morte l’amore per la libertà e l’autenticità dei sentimenti e dall’altro Salvador Dalì, schiavo delle proprie paure e delle proprie paranoie, che fece dell’arte uno strumento d’espressione avulso da qualsiasi altra cifra, anche dalla cifra politica».
In scena, il ruolo del poeta Federico García Lorca sarà interpretato da Riccardo Ciccarelli, il ruolo dell’artista Salvador Dalì sarà interpretato da Simone Borrelli mentre le musiche dal vivo saranno eseguite da Arcangelo Michele Caso.