Nell’anno in cui tutta l’Italia celebra il genio di Federico Fellini nel centenario della nascita, a Roma, presso l’Off/Off Theatre di via Giulia diretto da Silvano Spada, andrà in scena, a partire dal 21 gennaio, Processo a Fellini, un progetto teatrale di Mariano Lamberti che ne cura anche la regia.
La singolarità della pièce di Lamberti, regista della pellicola di successo Good As You – Tutti colori dell’amore, sta nel focalizzare l’attenzione dello spettatore sulla moglie del regista, cioè su Giulietta Masina, che giudica l’uomo e il marito Federico nel suo personale tribunale. Da sempre la figura di Giulietta Masina è stata associata a quella del Maestro che, con la sua imponenza artistica, ha finito quasi per offuscare gli straordinari talenti dell’attrice.
Nella pièce emerge la personalità di un uomo, Federico Fellini, quasi erotomane e avvezzo al tradimento, un uomo dipendente dal sesso, una personalità che Giulietta Masina conosceva bene e ha sopportato non senza sofferenza. E così, mentre Fellini si confessava pubblicamente al mondo con il suo Otto e mezzo, Giulietta si ritraeva sempre più in una lenta e malinconica solitudine.
Uno spettacolo, quello di Lamberti, che tocca argomenti particolarmente cari anche alla comunità Lgbt+, relativi al significato autentico della fedeltà della coppia, alla dipendenza dalla compulsione sessuale, al concetto di tradimento e di unione sentimentale.
Per saperne di più su questo progetto, in cui l’autore e regista riprende tematiche già affrontate anche nei suoi romanzi, Una coppia perfetta. L’amore al tempo di Grindr e Amore, sesso e altri emoticon, raggiungiamo telefonicamente Mariano Lamberti, durante le prove con gli attori Caterina Gramaglia e Giulio Forges Davanzati.
Mariano, il tuo spettacolo Processo a Fellini recupera un volto inedito del grande maestro del cinema italiano. Fellini, infatti, viene restituito al pubblico nella veste, ovviamente privata, di traditore, quasi di erotomane. Credi che questo aspetto di Fellini possa intaccarne l’immagine pubblica?
Uno dei tratti della grandezza di Fellini sia come artista che come essere umano è proprio la sua disarmante sincerità nel parlare di se stesso: dai Vitelloni passando per la Strada fino a Otto e mezzo e via via fino a Giulietta degli spiriti e addirittura a Ginger e Fred Fellini non fa altro che parlare del suo rapporto di coppia e del suo matrimonio, talvolta con precisione biografica talvolta per vie del tutto traslate.
Gran parte della sua poetica nasce dal suo rapporto con il femminile, con le donne e con la sua esuberante sessualità, quasi un erotomania sul modello di Picasso, Nabokov e tanti altri. Il suo infantile archetipico e talvolta mostruoso immaginario sessuale era parte inestricabile della sua creatività quasi connaturata al suo geniale talento. È ovvio che per una coppia nata negli anni 20 sposatasi molto giovane sia stato molto complicato e per certi versi impossibile conciliare tutto questo con una normale vita coniugale .
Non credo che questo abbia intaccato piu di tanto la sua immagine pubblica un po’ perche in italia è difficile toccare alcuni monumenti e un po’ in virtù di quello che dicevo, Fellini si è sempre discolpato sullo schermo in maniera sincera, una sincerità la sua che è anche furba autoassoluzione .
Fellini traditore carnefice e Giulietta Masina vittima consenziente: questo tipo di rapporto di relazione, rapporto che sembra emergere dal tuo spettacolo, secondo te è superato o è ancora attuale nei rapporti di relazione del terzo millennio? Che ruolo ha la fedeltà e la sua infrazione nell’epoca degli incontri sulle chat?
La fedeltà dovrebbe essere un valore non solo all’interno della coppia ma anche nell’amicizia, nei rapporti di lavoro e nella società in generale, per esempio nel rapporto del cittadino con la cosa pubblica, per essere realmente tale, invece è diventata un involucro ,un feticcio legato esclusivamente al rapporto di coppia in maniera ossessiva e fatua .
Aggiungi poi che il proliferare di queste chat per incontri dove si nasconde la propria identità, ha fatto sì che ognuno esibisse un proprio nascosto lato libertino, facendo proliferare una letteratura sull’infedeltà che la rende quasi una cosa lieve, quasi divertente e non legata all’etica, al comportamento come ho narrato nei miei due romanzi.
Le ferite d’amore invece, sono cose molto difficili da rimarginare quando qualcuno ha investito molto nel rapporto di coppia, un rapporto spesso ancora imprigionato nella diade , uomo-donna carnefice vittima (magari a ruoli invertiti). Un ruolo mantenuto pervicacemente in nome di quell’egoicità che in epoca di social media si è sempre più sclerotizzata. Nel mio spettacolo i ruoli vengono una volta tanto, seppur frutto di fantasia, invertiti, e Giulietta tira fuori un inaspettata creativa furia vendicatrice.
Secondo te, c’è differenza tra il modo in cui le coppie eterosessuali e quelle omosessuali vivono la fedeltà della coppia?
Se pensiamo che il nostro stato ha legiferato in termini di matrimonio delle coppie omosessuali con il non obbligo di fedeltà, non credo di dover aggiungere altro. Io credo che il proprio corpo appartenga solo a noi stessi e so di dire una cosa impopolare ma non credo che bisogna farne un’ossessione rispetto alla fedeltà fisica : secondo me sta tutto nel quanto poi funziona una coppia nella vita quotidiana e magari a letto, in nome di questa profonda intesa e complicità, allora la scappatella potrebbe , come dire, essere più comprensibile e forse accettata .
Ma se si vive un rapporto di coppia asessuato e poi si cercano divertimenti fuori, beh quello credo che sia uno scenario abbastanza deprimente. Penso che le persone omosessuali siano state per decenni un’avanguardia per quanto riguarda la liberazione sessuale, ora stanno lentamente conformandosi al consunto schema eterosessuale del discorrere vuoto e salottiero sulla fedeltà , la coppia, eccetera, involucri vuoti e non frutto di scelte coraggiose e personali .
L’ultimo film di Ozpetek ad esempio è un “non” approfondito esempio di come i gay non abbiano una loro letteratura riguardo la coppia dove i protagonisti sembrano vivere di scelte e riflessioni molto conformi ed ossidate ( con l’aggravante poi che la coppia per tutto il film non si sfiori neanche per un attimo, per buona pace del pubblico borghese, nemmeno quando recuperano la complicità ) tutto questo con l’assenso di un pubblico lgbt, catturato dal familiare chiacchiericcio di topos e vezzi. Ma questo è solo un mio parere, ovviamente.
In conclusione, come si coniuga la grandezza dell’artista Fellini con il maschilismo e l’egoismo dell’uomo infedele e sentimentalmente incostante?
Lancio una provocazione: oggi il fantasmagorico racconto felliniano delle forme femminili archetipiche sarebbe stato travisato e banalizzato, e ritenuto non politicamente corretto; brandendo l’arma dell’argomento della donna come oggetto sessuale sarebbe stato messo alla gogna da tutto il movimento femminista di metoo,.
Oggi sarebbe stato impossibile svicolare il suo genio artistico dal suo amore per le donne e i loro corpi.
Il grande regista visionario sarebbe stato azzannato da quella sorta di blob indifferenziato che è il consenso social , una vera e propria macchina da guerra per azzerare la propria irriducibile esperienza personale, azzerata per paura di perdere consenso o peggio ancora di diventare un hater , un appestato del web.
Detto ciò, bisogna dire che Fellini uomo ha le sue responsabilità: ha tradito ripetutamente per anni con svariate decine di donne Giulietta Masina ,avendo persino rapporti decennali con altre donne tipo la celebre farmacista la Giovannini, la sempiterna Milo , la scrittrice Germaine Greer, relazioni per cui la Masina , legittima consorte per oltre 50 anni , ha molto sofferto.
Il mio spettacolo nasce da questa esigenza: raccontare la sua sofferenza, rendere giustizia al grande talento di questa attrice e raccontare questo rapporto di co-dipendenza alquanto malato e patologico seppur creatore di grandi film e grandi miti artistici.
Fellini in definitiva – come confessò lui stesso – è stato il suo miglior regista ma non certo il miglior marito
Basti vedere il Casanova per capire che tipo di sessualità avesse in mente riguardo il genere maschile : morbosa, torrida e decadente e la donna ridotta a una bambola meccanica e non credo che nel film il grande riminese parlasse solo di Giacomo Casanova .Intelligenti pauca.