Ennesimo caso di lesbofobia. Questa a volta a Marano, nel Vicentino, dove una coppia di giovani donne, prossime a unirsi civilmente, sono state aggredite verbalmente la sera del 27 febbraio.
Le due ragazze, che pronunceranno il loro sì, il 21 marzo, presso il Municipio di Zanè, si erano recate in un bar per un aperitivo in compagnia di un’amica.
Come denunciato da Arcigay Vicenza 15 giugno, le tre donne «sono state avvicinate con battute poco piacevoli da degli altri clienti, da lì sono passati a battute offensive per il loro orientamento sessuale. Vi è un’ulteriore aggravante: vista la situazione, si è intromessa anche la titolare che ha preso subito le difese dei suoi clienti e invitando le tre ragazze ad allontanarsi dal locale.
Non c’è modo per descrivere lo sgomento delle stesse, ed è grave, sopratutto, la presa di posizione della titolare, che ha lasciato le vittime basite, suscitando non poca rabbia e amarezza».
Il comitato vicentino di Arcigay ha espresso «vicinanza alle due ragazze per condannare e denunciare questo fatto che non è solo causa di sgomento, paura e stress, ma profondamente avvilente e nocivo alla dignità personale. L’azione dell’associazione continuerà più forte nella tutela della comunità, affinché casi come questo siano criminalizzati e sempre più rari».
Raggiunto telefonicamente, il deputato Alessandro Zan (Pd), relatore della legge contro l’omotransfobia, ha dichiarato a Gaynews: «A poco più di 24 ore dalla calendarizzazione in Aula del ddl, ecco l’ennesimo caso di lesbofobia, questa volta nel Vicentino. È inaccettabile e vergognoso che nell’Italia del 2020 una coppia di ragazze venga insultata e poi allontanata da un esercizio pubblico.
È un fatto che mi lascia sgomento: approfondirò personalmente l’accaduto, se necessario anche attraverso un’interrogazione alla ministra dell’Interno Lamorgese. Solidarietà a queste due ragazze, che a brevissimo si uniranno civilmente».