È stato inaugurato oggi a Johannesburg, la città più popolosa del Sudafrica, il Queer Wellness Centre specificamente dedicato a persone Lgbti. Il fine è quello di risparmiare alle stesse, in caso di problemi di salute sessuale e mentale, la sofferenza dello stigma e del rifiuto, cui vanno solitamente incontro.
Nel Sudafrica, che è l’unico Paese africano a consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso ed è stato il primo al mondo a vietare costituzionalmente la discriminazione basata sull’orientamento sessuale (1996), le persone Lgbti devono comunque affrontare situazioni non poco incresciose a livello sanitario.
Mzamo Mbelle, uno dei medici che lavora con la nuova struttura ospedaliera, ha rilevato l’importanza del Queer Wellness Centre portando l’esempio dei pap test anali, che sono raccomandati per le persone sieropositive in un Paese col numero più alto al mondo di soggetti +Hiv (7.700.000 alla fine del 2018).
La nefrologa Claudia Do Vale, co-fondatrice del centro, ha dichiarato di aver investito nel progetto i risparmi di una vita, pari a circa 1 milione di rand (63.207 dollari), dopo aver realizzato che le persone Lgbti non ricevono cure adeguate in Sudafrica.
«Ad esempio – ha dichiarato –, una donna transgender non può essere controllata per il carcinoma della prostata e della mammella. I medici potrebbero non verificare se i farmaci antinfluenzali interferiscono con la terapia ormonale per pazienti trans».
Rilevando come persone Lgbti siano spesso respinte nei centri ospedalieri e soggette a cattive diagnosi da parte di medici dalla scarsa comprensione delle loro problematiche, Thami Koloto, attivista della Thami Dish Foundation, presente alla cerimonia d’inaugurazione, ha affermato: «La salute è un diritto umano. Siamo di fronte all’omofobia nelle scuole, negli spazi di lavoro e negli ospedali. Apprezziamo davvero tanto di poter avere uno spazio sicuro come questo».
Al Queer Wellness Centre c’era oggi anche Sasha-Lee Olivier, Miss Sudafrica 2019, che ha espresso la sua gioia nel partecipare all’apertura di una struttura «che fornisce a una parte della nostra comunità i diritti umani fondamentali».