In questi giorni drammatici di emergenza sanitaria un lavoro encomiabile e insostituibile è quello svolto da operatori e operatrici del 112, in tutte quelle province in cui questo numero per le chiamate d’emergenza è attivo.
La decisione d’istituire un numero unico europeo per le chiamate di emergenza, in tutti gli stati membri dell’Unione Europea, risale addirittura al 1991 e, in particolare, alla decisione del Consiglio d’Europa del 29 luglio 1991, 91/396/cee.
Il numero 112 è stato scelto perché semplice da memorizzare, quindi utile per emergenze e, inoltre, è gratuito e consente la geolocalizzazione del chiamate.
In italia la legge Madia del 2015 ha definito l’obbligo per tutte le regioni di istituire il nue (numero unico d’emergenza) 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale però, ad oggi, le cur (centrale unica di risposta) aperte non raggiungono la copertura di tutti i cittadini italiani e il sud, tranne la Sicilia, ancora non ha istituito il servizio.
Al tempo della pandemia Coronavirus la presenza del numero 112 in molte aeree dell’Italia centro-settentrionale è una grandissima risorsa per accogliere, rispondere o smistare perplessità e domande degli italiani.
A tal proposito, contattiamo telefonicamente un’operatrice romana, Loredana Benedetti, da sempre sensibile e vicina alle istanze della comunità Lgbt+.
Loredana, quali sono i benefici del servizio offerto dal 112 al cittadino, soprattutto in un momento d’emergenza sanitaria come quello attuale?
L’utente ottiene sempre una risposta alla sua chiamata. Il nue 112 è il primo anello della catena di emergenza; ha un servizio di interpretariato per i cittadini stranieri; è al fianco di utenze fragili con l’app Where are you; richiama l’utente se la linea telefonica si interrompe in qualsiasi momento; filtra il 60% delle chiamate alle centrali (112, 113, 115 e 118) eliminando la gestione di eventi non riconducibili allo stato di emergenza. In merito allo stato di emergenza da Covid-19 che l’Italia sta attraversando, il nue 112 ha saputo gestire l’iperafflusso delle chiamate da parte dei cittadini.
Il nue 112 Lazio ha creato spazi dedicati alla ricezione del Coronavirus con l’intervento in centrale di personale sanitario, atto a porre in essere tutte le procedure evidenziate dal ministero della Salute sulla gestione dei casi con sintomi e asintomatici. Le chiamate arrivate in un giorno alla centrale sono state circa 13.000 e gli operatori hanno risposto a tutti i cittadini con tempi in linea al disciplinare tecnico operativo.
Quali sono, a tuo parere, le motivazioni per cui questo servizio non è ancora stato esteso a tutte le regioni d’Italia?
Le ragioni sono da ricercare nel tessuto emergenziale di regioni che mancano del servizio, tessuto nel quale non è ancora del tutto chiaro che il nue 112 non si sovrappone a nessun ente competente dell’emergenza ma si unisce a loro in uno spirito di reciproco lavoro e coordinamento degli eventi emergenziali.
Si può ricordare più di un caso, anche recente, in cui una centrale unica di risposta, preposta alla localizzazione il più possibile precisa dell’utente, avrebbe potuto collaborare fattivamente con il 118 nello specifico soccorso e fare la differenza. Non condivido come operatrice nue 112 scusanti banali, come quella del doppio passaggio e della perdita di tempo nel passaggio delle chiamate, considerando che per rispondere e localizzare i tempi non superano quasi mai i 90 secondi, secondi che possono rilevarsi fondamentali per salvare vite .
Loredana, da donna sempre vicina alle rivendicazioni della comunità Lgbt+, come giudichi l’iniziativa di Arcigay Antinoo Napoli di chiedere alle istituzioni maggiore attenzione, in questo frangente, per i più deboli e i più fragili, come clochard e migranti?
In questo momento di enorme difficoltà italiana e di molte solitudini “oscurate”, auspico che tutto il volontariato del terzo settore, in comune accordo con le istituzioni, crei protocolli per queste persone , per dar loro assistenza. Il Covid-19 ci ha insegnato che non ci sono confini, che tutti siamo fragili e che la presa di coscienza, la responsabilità e la solidarietà sono gli unici veicoli per vincere . Il nue 112 nel suo piccolo già aiuta clochard e i migranti rispondendo anche alle loro necessità.
Termino con il mantra della centrale unica di risposta del Lazio: Io resto al nue, voi restate a casa!