L’Alta Corte di Singapore ha oggi confermato la costituzionalità della Sezione 377A del Codice penale, che considera reato punibile fino a due anni di carcere gli «atti osceni tra uomini consenzienti».
Sono stati così respinti tre ricorsi contro quella che è retaggio di una normativa risalente all’epoca coloniale britannica anche se di fatto scarsamente applicata. Altri tentativi di abrogazione erano già falliti nel 2014.
«L’Alta Corte respinge tutte e tre le domande – così il giudice See Kee Oon in un riassunto del verdetto pubblicato dal tribunale –. La legislazione rimane importante nel riflettere il sentimento e le convinzioni del popolo».
See Kek Oon ha anche rilevato come la non applicazione della legge non l’abbia resa superflua. È noto che la Sezione 377A non si applica ai rapporti sessuali tra donne dopo la revisione legislativa attuata nel 2007.
Le associazioni Lgbti non si sono date però per vinte e hanno invitato a «continuare la buona lotta per una Singapore più uguale e inclusiva. Vi preghiamo di unirvi a noi nel prendere posizione contro la discriminazione illuminando le vostre case e posti di lavoro in rosa il 27 giugno 2020 alle ore 18:30». Il giorno, cioè, in cui si sarebbe dovuta tenere la 12° edizione dell’evento Lgbti Pink Dot SG, annullato a causa della crisi sanitaria mondiale da Covid-19.
I gruppi per i diritti umani hanno affermato che la decisione dell’Alta Corte di Singapore potrebbe avere delle ricadute negative negli altri Paesi asiatici, caratterizzati da atteggiamenti sociali conservatori in materia di minoranze sessuali, soprattutto in vicini Paesi a maggioranza musulmana come la Malaysia e l’Indonesia.
Téa Braun , direttrice di Human Dignity Trust, ha commentato: «Rifiutando di eliminare questa legge arcaica e discriminatoria, il tribunale ha ribadito che tutti gli uomini gay a Singapore sono dei criminali effettivi anche se non arrestati».
A dispetto di ciò bisogna comunque ricordare come dal 2009 la ricchissima città-stato del Sud-est asiatico ospiti annualmente l’evento Pink Dot SG a sostegno della fiorente collettività locale Lgbti. Il 17 dicembre 2018, inoltre, l’Alta Corte di Singapore ha accolto il ricorso di un 46enne gay, divenuto papà in California grazie alla gpa, riconoscendone la genitorialità adottiva.