Alla vigilia della Giornata internazionale della Visibilità Transgender (Transgender Day of Visibility – TdoV) l’Idaho è diventato il primo Stato Usa a vietare – attraverso il Fairness in Women’s Sports Act – alle donne transgender di competere in campionati sportivi femminili, anche in quelli collegati alla scuola pubblica statale e ai sistemi d’istruzione superiore. Vietata inoltre alle persone trans in generale la rettifica dei dati anagrafici sui documenti d’identità.
A firmare i due provvedimenti il governatore repubblicano Brad Little.
Circa il Fairness in Women’s Sports Act la deputata Barbara Ehardt, proponente del disegno di legge, ha dichiarato alla Reuters: «In base a questa norma ragazzi e uomini non potranno prendere il posto di ragazze e donne nello sport perché non è giusto».
Immediata la reazione delll’American Civil Liberties Union (Aclu) per la quale si tratta di leggi incostituzionali e discriminatorie.
In riferimento alla legge che vieta la rettifica dei dati anagrafici Kara Ingelhart, avvocata di Lambda Legal, ha dichiarato: «Le persone transgender hanno bisogno di documenti di identità precisi per navigare nella vita di tutti i giorni e questo attacco gratuito le rimette in pericolo per molestie e persino violenza».
Il noto gruppo di fondazione newyorkese, che supporta i diritti delle persone Lgbti+ attraverso procedimenti legali, ha rilevato come già il 5 marzo 2018 la Corte federale per il distretto dell’Idaho avesse ricordato che si stava violando la Costituzione degli Stati Uniti non consentendo alle persone trans la rettifica dei dati anagrafici.
Essa è di fatto proscritta in altri due Stati, Ohio e Tennessee.