To Housing, il progetto di co-housing sociale dell’associazione Quore, che a Torino accoglie persone Lgbt+ in difficoltà e in condizioni di estrema vulnerabilità, ha stretto una collaborazione internazionale con All Out, attraverso la campagna Grassroots Giving: un programma innovativo di raccolta fondi che mette in relazione la comunità mondiale di All Out con i gruppi locali Lgbt+.
Il lancio della campagna in Usa, Regno Unito, Italia, Francia e Germania, è appena avvenuto e la raccolta fondi si basa sulle testimonianze di alcuni ospiti con particolare attenzione alla condizione dei rifugiati Lgbt+ che vivono una condizione di particolare emergenza a causa delle restrizioni per il Covid-19 in quanto le udienze per le richieste di asilo sono state rimandate e l’accesso all’assistenza sanitaria è diventato per loro difficoltoso quando non impossibile.
Il progetto di To Housing è realizzato, come noto, da Quore con il supporto di Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte, Città di Torino, Atc – Agenzia territoriale per la Casa di Torino e con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Banca d’Italia, Ikea, Iren, Bentley Soa e Cooperativa Di Vittorio e con la collaborazione di Cooperativa Babel, Off Topic, Banco Alimentare e Pastorale Migranti.
Gaynews ha raggiunto Silvia Magino e Alessandro Battaglia (Associazione Quore) nonché Yuri Guaiana (senior campaigns manager di All Out) per farsi raccontare di cosa si tratta.
Come è iniziata la collaborazione con All Out e quali sono stati i progressi e i passi compiuti da To Housing in questi primi quasi due anni di attività? E quali le emergenze?
Magino – Battaglia: La collaborazione con All Out è iniziata nel novembre 2019 ed ha visto in questi pochi mesi uno scambio davvero approfondito ed operativo Dall’apertura del progetto, To Housing ha potuto accogliere e sostenere 38 persone, con almeno il doppio delle richieste di aiuto, in arrivo da tutto il territorio nazionale. Alcuni ospiti hanno già potuto completare il percorso, rendendosi autonomi sia in termini lavorativi che abitativi. Considerati i frequenti vissuti traumatici e dolorosi, i percorsi di counseling psicologico si sono resi particolarmente utili ed efficaci. Altrettanto dicasi per l’orientamento al lavoro, indispensabile soprattutto in considerazione della giovane età di molti ospiti.
Grazie ad All Out possiamo dare voce a chi l’ha persa, a chi soffre l’esclusione e l’emarginazione a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere; lavoriamo con persone Lgbti vulnerabili e diamo loro sostegno affinché possano rimodellare una vita dignitosa. Per farlo abbiamo bisogno di tanti sostenitori e di sentire accanto a noi una comunità solidale.
To Housing è uno dei primi progetti Italiani promossi dalla campagna Grassroots Giving. Perché è stato scelto?
Guaiana: In questi giorni d’isolamento forzato mi sono spesso trovato a pensare a tutti coloro che non possono stare a casa perché non ne hanno una. Il numero di migranti che si rivolge ai pronto soccorso con i sintomi del Covid-19 è in aumento. Aiutare associazioni come Quore a rispondere alla crescente domanda d’aiuto da parte dei rifugiati Lgbt+ in Italia è ancora più fondamentale durante questa terribile pandemia e anche il più piccolo contributo può fare la differenza.
In tempo di Covid-19 quindi l’emergenza si è aggravata?
Magino – Battaglia: Sì, oggi più che mai, la società si è scoperta ancora più fragile a causa dell’emergenza ma allo stesso tempo consapevole del bisogno di collettività. Quindi chiediamo di sostenere Marco, Valentina, Ahmed, Louis, Fatima e le altre e gli altri ad affrontare e superare questi momenti difficili.