Pubblicati oggi in vista della Giornata contro l’omo-lesbo-bi-transfobia i nuovi dati ILGA e FRA (Fundamental Rights Agency of the European Union).
Ilga Europe
30 anni fa l’omosessualità veniva depennata dall’elenco delle patologie mentali. Nonostante tutto, la nuova Rainbow Europe Map resa nota questa mattina da Ilga Europe (International Lesbian and Gay Association – Europe), colloca l’Italia tra gli ultimi Paesi europei nella tutela dei diritti Lgbti. In una scala da 1 a 100, il nostro Paese ottiene un indice del 23%, insieme a Lettonia 17%, Polonia 16%, Biolorussia 22%, Romania 19%, Moldavia 19%, Bulgaria 20%, Ucraina 22%. Peggio solo Turchia 4% e Russia 10%. Guidano la classifica Malta 89%, Belgio 73%, e Lussemburgo 73%.
La Rainbow Europe Map monitora 49 Paesi tra Europa e Asia centrale dal 2009. Rispetto al 2018, l’Italia è scesa da un indice del 27% a quello attuale del 22%. Gli indicatori riguardano il riconoscimento dei diritti civili, la presenza di leggi contro i crimini d’odio, l’educazione nelle scuole, le tutele sanitarie e sociali.
L’Italia è in particolare l’ultimo Paese tra i fondatori dell’Unione Europea a non avere una legge che equipari odio razzista e odio omo-transfobico, necessaria per garantire la possibilità di denunciare gli episodi di omofobia. Un simile provvedimento è previsto in quasi tutte le legislazioni dei Paesi Ue, eccetto Rep. Ceca, Lettonia, Bulgaria.
Tra le principali mancanze italiane anche l’assenza di provvedimenti per l’educazione sessuale e di genere nelle scuole.
Fra Lgbti Survey
Il nuovo Fra Lgbti survey, invece, che segue al primo pubblicato nel 2014, si basa di su un campione di 140.000 persone dei 28 Paesi UE e include per la prima volta persone Intersex e partecipanti di età tra i 15 e i 17 anni.
Nei primi risultati pubblicati in relaziona all’Italia, il nostro Paese si trova vicino o al di sotto della media Europea nella maggior parte degli indicatori principali. Ad esempio, solo l’8% in Italia crede che il Governo combatta effettivamente intolleranza e pregiudizio contro le persone Lgbti (EU 33). Il 30% dei partecipanti evita alcuni posti per paura di subire discriminazioni (EU 33%). Il 41% dei partecipanti dichiara che il pregiudizio e l’intolleranza sono aumentati (EU 36%). Il 32% dei partecipanti in Italia dichiara di essere stato discriminato e/o molestato nell’anno precedente al sondaggio (EU 38%). Il 39% dei partecipanti è dichiarato rispetto al proprio orientamento sessuale (UE 47%)
Dei dati di Ilga e Fra e molto altro si parlerà durante lo speciale di Gaynet e Gaynews in programma il prossimo 17 maggio sui nostri canali Facebook.