Insulti e auguri di morte nei riguardi delle persone Lgbti e del Pride ligure da parte di sei adolescenti genovesi, che il 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia, realizzano un video, postato da uno del gruppo sul suo profilo Instagram. Durissima la condanna da parte del Coordinamento Liguria Rainbow che ha ieri annunciato di aver sporto querela contro gli autori del filmato.
«Odiare ha un peso – si legge nel comunicato – forse per la coscienza o anche solo per la paura quando gli effetti sono diversi da quelli che si erano considerati. Odiare ha delle conseguenze, nelle relazioni famigliari e con gli altri, se gli altri ti fanno sentire quello sbagliato. Odiare ha un costo, perché, nonostante quello che fanno credere certi politici che diffondono odio e salgono nei sondaggi, la legge può punire questi comportamenti. Lo stigma sano è quello che indica come sconvenienti ed estranei alla comunità i comportamenti che esprimono odio verso le persone, sulla base di stereotipi, ideologie, paure: razzismo, sessismo e omofobia devono essere discreditati da ognuno ognuna nello spazio pubblico, in quello virtuale e in quello privato.
Ci se ne deve vergognare. Ringraziamo le avvocate Elena Fiorini ed Ilaria Gibelli per la querela che alleghiamo, una querela che vuole avere la finalità di far capire che certi comportamenti non possiamo tollerarli, e devono essere presi incarico dagli enti preposti».
I sei adolescenti hanno poi rimosso il video e presentato le loro scuse, di cui ha preso atto Arcigay Genova. Il comitato, al contempo, ha fatto appello al sindaco del capoluogo Marco Bucci e all’Ufficio scolastico regionale perché già dal prossimo anno scolastico vengano previste attività educative positive contro la discriminazione e l’omofobia. Nella lettera a Bucci e all’Ufficio scolastico regionale Arcigay Genova ha anche sottolineato che, «soprattutto quando si tratta di adolescenti, la prevenzione può dare risultati migliori di un procedimento penale».