Il 21 maggio sulla pagina Fb di Pro Vita & Famiglia era stato pubblicato lo screenshot di un trafiletto de La Verità con dichiarazioni di Toni Brandi e Jacopo Coghe e il post introduttivo: «Le famiglie italiane chiedono aiuti. Ma la priorità è l’omofobia». Il riferimento era alle parole pronunciate dal presidente della Repubblica in occasione della Giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia.
Il post aveva scatenato una valanga di insulti e minacce nei riguardi di Mattarella non rimosse dagli amministratori della pagina. Del tutto aveva dato notizia il nostro giornale il 23 maggio con conseguente comunicato di condanna da parte di GayLib. E proprio dall’associazione, presieduta da Enrico Oliari, è giunta notizia che l’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) ha provveduto a inoltrare la segnalazione «relativa agli insulti al Sig. Presidente della Repubblica alla Polizia Postale e delle Comunicazioni in quanto di specifica competenza».
Al riguardo Daniele Priori, segretario nazionale di GayLib, ha dichiarato a Gaynews: «L’attacco cui è stato sottoposto il presidente Mattarella è stato violento, volgare e di infimo profilo. Proprio per questo abbiamo ritenuto giusto manifestare la vicinanza prima di tutto all’uomo e poi all’istituzione che è stata ‘bullizzata’ con disprezzo proprio per aver espresso vicinanza alla comunità Lgbti.
In tal senso però è particolarmente bello notare come la rete virtuosa tra cittadini, volontari delle associazioni e gli operatori Oscad contribuisca sempre di più alla prevenzione di crimini di odio intervenendo prontamente anche su forme di volgare cyberbullismo che non hanno ragione di esistere, contro il più umile tra gli italiani o contro il Capo dello Stato.
Fa piacere pensare in tal senso che la comunità nazionale sia più che mai unita. Speriamo di poter celebrare questa concordia di valori e sentimenti attraverso l’approvazione di un testo di legge antiomotransfobia chiaro e netto che sappia unire prevenzione dei crimini d’odio e educazione civica che, continuiamo a credere, sia la risposta migliore e alla radice di una comunità sana in cui discriminazione e odio sono gli unici disvalori a dover finire nell’angolo».