A poco meno di un anno la celebre scrittrice britanna J.K. Rowling è nuovamente nella bufera per alcuni tweet nei riguardi delle donne transgender.
Nella notte la creatrice di Harry Potter ha infatti cinguettato più volte al riguardo iniziando a due minuti dopo la mezzanotte col dire: «Se il sesso non è reale, non c’è attrazione per lo stesso sesso. Se il sesso non è reale, la realtà vissuta delle donne a livello globale viene cancellata. Conosco e amo le persone trans, ma cancellare il concetto di sesso rimuove la capacità di molti di discutere in modo significativo delle loro vite. Non è odio dire la verità». In breve tempo i like si sono moltiplicato al pari di retweet e commenti negativi, che hanno portato ancora una volta numerosi utenti ad accusare Rowling di transfobia e qualificarla quale Terf.
If sex isn’t real, there’s no same-sex attraction. If sex isn’t real, the lived reality of women globally is erased. I know and love trans people, but erasing the concept of sex removes the ability of many to meaningfully discuss their lives. It isn’t hate to speak the truth.
— J.K. Rowling (@jk_rowling) June 6, 2020
The idea that women like me, who’ve been empathetic to trans people for decades, feeling kinship because they’re vulnerable in the same way as women – ie, to male violence – ‘hate’ trans people because they think sex is real and has lived consequences – is a nonsense.
— J.K. Rowling (@jk_rowling) June 6, 2020
La scrittrice ha cercato di contenere la polemica con un ultimo tweet, lanciato alle 01:16, in cui ha detto: «Rispetto il diritto di ogni persona trans di vivere in un modo che sia autentico e confortevole per loro. Marcerei con te se tu fossi discriminata sulla base dell’essere trans. Allo stesso tempo la mia vita è stata plasmata dall’essere donna. Non credo sia odioso dirlo».
I respect every trans person’s right to live any way that feels authentic and comfortable to them. I’d march with you if you were discriminated against on the basis of being trans. At the same time, my life has been shaped by being female. I do not believe it’s hateful to say so.
— J.K. Rowling (@jk_rowling) June 6, 2020
Ma essa è invece è esplosa maggiormente tanto che l’hasthag #JKRowling è divenuto subito trending topic. Non senza, però, riprovevoli commenti insultanti.
Come noto, già il 19 dicembre scorso la scrittrice era stata accusata di transfobia per aver espresso il suo sostegno a Maya Forstater, licenziata dal think tank internazionale Center for Global Development, dopo aver espresso via Twitter la propria opposizione a una proposta del governo britannico per facilitare alle persone transgender la rettifica dei propri dati anagrafici. A seguito del respingimento del ricorso di Forstater da parte del giudice James Taylor ha scatenato la reazione della celebre scrittrice che, utilizzando l’hashtag #IstandWithMaya, ha lanciato il seguente tweet: «Vestiti come preferisci. Chiamati come preferisci. Dormi con qualsiasi adulto consenziente che ti avrà. Vivi la tua vita migliore in pace e sicurezza. Ma forzare le donne a lasciare il lavoro per il fatto di affermare che il sesso è reale?».
A Gaynews Paola Guazzo, affermata intellettuale lesbica e figura di spicco della rete Lesbicx, ha commentato: «Trovo che i post di J. K. Rowling siano un esempio di cliché comunicativo vittimistico, dotato di una notevole vena di aggressività verso chi non è adeguata alla sua idea di un femminismo monosessuale. Un femminismo anche bianco e medioborghese il cui obiettivo è ricacciare ai margini la complessità e anche le contraddizioni di un mondo in divenire con risposte essenzialistiche e pregiudizi che sembrano quelle degli anziani nei bar anni 70, quando alla visione di un gay si domandavano: “Ma è un uomo o una donna?”. I più colti ed educati dicevano “È un invertito!”, gli altri passavano direttamente a “Buliccio!” ( frocio in genovese).
Non sono favorevole a queste forme di espressione che per me non sono femministe. Sono favorevole a risposte sul campo, non a un eterno rimpallo verbale o di richiesta di deontologia associativa. È un dato di fatto, per esempio, che l’associazione lesbica italiana che ha posizioni vicino a J.K. Rowling, ha perso in due anni quasi tutti i suoi circoli italiani e si relaziona solo con l’entente cordiale, o l’intesa dei cordiali (antichi drink prefemministi) delle essenzialiste mondiali. Una scelta politica che ha liberato il campo per tante belle iniziative lesbiche meno legate a stereotipi di appartenenza a un solo sesso. Per esempio, la nostra beneamata Lesbicx. Mi domando poi che senso abbia mettersi Lacoste, pinocchietto e sandali da trekking e credersi ostinatamente Donna come le più assidue, mondane frequentatrici di cocktail e spritz milanesi. Forse la proustiana Madame Verdurin andrebbe riesumata in un rito di streghe rigorosamente monosessuali?».