Arrestato dai carabinieri per atti persecutori nei confronti di due condomini gay, è attualmente ai domiciliari un 28enne di Aci Catena (Ct). Minacce e aggressioni fisiche sono le accuse contestate all’uomo dalla Procura etnea.
Secondo il Gip l’obiettivo dell’indagato sarebbe stato quello di «indurre i vicini al trasferimento dalla loro casa di proprietà non ritenendoli ‘meritevoli’ di abitare nello stesso palazzo dove lui risiedeva».. Per questo le minacce continuate: «Dovete scomparire! Non siete persone adatte a vivere nel condominio… Ve ne dovete andare!!!». Ma non solo: l’uomo è accusato anche di avere danneggiato l’auto di uno dei due usando della candeggina, dell’avvelenamento di piante sul loro balcone, del distacco della corrente elettrica dal contatore posto al piano terra, di mantenere il volume della musica con l’impianto hi-fi ad un volume tale da impedire il riposo e anche dello spostamento continuo di mobili per provocare rumori molesti. Fatti che gli erano stati anche contestati dall’amministratore su richiesta di altri condomini.
Una delle due vittime, sotto stress, aveva lasciato la casa ed era tornato a vivere con la madre. Ultimo episodio, ricostruiscono i carabinieri, il 20 febbraio scorso: il 28enne alcuni giorni dopo avere ricevuto un ammonimento dal Questore di Catania ha atteso la coppia davanti l’ingresso di casa e dopo averli insultati con frasi omofobe ha percosso uno dei due con un manganello provocandogli un’«infrazione della quinta e della settima costola sinistra, trauma cranico non commotivo ed escoriazioni multiple». Ferite giudicate guaribili in 30 giorni dai medici del pronto soccorso dell’ospedale di Acireale.
Raggiunto da Gaynews, Alessandro Zan, relatore della legge contro l’omotransfobia, ha dichiarato: «Da Aci Catena giunge la scioccante notizia degli atti minatori, persecutori e violenti ne confronti di una coppia gay. Nel rilevare con soddisfazione le misure disposte dal gip della Procura etnea, come relatore della legge contro l’omotransfobia auspico che il Parlamento approvi prontamente la legge che, oltre alla prevenzione e al sostegno alle vittime, prevede, sulla base dell’estensione della Mancino, un’aggravante per discriminazioni e violenze basate sull’orientamento sessuale e identità di genere.
Auspico che anche le opposizioni contribuiscano all’approvazione di questa importante legge di civiltà senza trasformare questa occasione in una disputa strumentale e tutta ideologica. I cittadini Lgbt+ non possono essere più aggrediti e fatti oggetto di violenza. Non c’è più tempo da perdere».
Dura codanna da parte di Arcigay Catania, che, per bocca del presidente Giovanni Caloggero, ha ricordato come, in una fase in cui la proposta di legge contro l’omotransfobia «sarà presto oggetto di dibattito nelle aule parlamentari, in provincia di Catania si è registrato un caso di violenza per il quale la Procura, con la quale ci complimentiamo, ha già disposto misure restrittive verso l’autore dell’odioso gesto. Il Comitato di Arcigay Catania è vicino alle vittime, a cui, oltre a esprimere la nostra solidarietà, rivolgiamo anche l’invito a prendere contatti per tutta l’assistenza che possiamo e dobbiamo fornire.
È intenzione di Arcigay Catania chiedere alle istituzioni locali di entrare in dialogo, per attivare politiche di contrasto all’omofobia ed al bullismo omofobico, nell’ottica di un piano di sicurezza che preveda azioni di prevenzione dalla violenza contro le persone Lgbt+ e tutela nei confronti delle vittime della stessa. Con l’occasione ricordiamo anche che a breve sarà previsto sulle nostre piattaforme un convegno con l’On.le Alessandro Zan, in merito alla proposta di legge che ci interessa; anche il Pride 2020 avrebbe dovuto avere questo tema, che ci riserviamo riprendere appena possibile».