Qualche settimana fa Gaynews aveva raccolto la denuncia social relativa alla morte di Alessia Ortense, donna transgender, sui cui manifesti funebri era stata indicata col nome al maschile.
In seguito alla notizia diffusa dal nostro giornale e rilanciata da altre testate i familiari della defunta 46enne hanno contattato Daniela Lourdes Falanga, presidente di Antinoo Arcigay Napoli, che ha così raccontato a Gaynews l’esito dell’incontro: «Oggi mi ha chiamato Cristian, un familiare molto vicino ad Alessia. Mi ha raccontato che la madre e il padre di Alessia sono in sofferenza per la perdita della figlia amata. Le sue parole mi hanno emozionato. È stata una narrazione di grande dignità, in cui è emersa un’intimità familiare priva di pregiudizio. Ho compreso che non è mai esistita alcuna volontà di negazione, ma solo il dolore di un funerale che è stato devastante e che li ha resi tutti inconsapevolmente “vittime” di quel nome al maschile».
Durante la conversazione con Daniela Lourdes Falanga Cristian ha assicurato che sulla lapide è stato collocato il nome Alessia, al momento scritto a penna,n ell’attesa che arrivino le lettere da affiggere sulla pietra della sepoltura, per ricordare Alessia nella sua reale identità.
«Ho ringraziato Cristian – ha detto Falanga – perché lui e la sua famiglia hanno compreso di aver commesso un errore. Loro hanno amato Alessia, la donna che era, la figlia e sorella che adesso, essendo morta, ha lasciato tanto dolore, e quell’errore sul manifesto funebre non cancellerà la presenza di una donna amata nelle loro vite».
Ha quindi aggiunto: «Io e Vladimir Luxuria andremo presto a trovare Alessia e la famiglia, perché queste esperienze vanno raccontate. Dobbiamo essere grati a Cristian e a tutta la sua famiglia per averci resi consapevoli che per Alessia c’era solo amore assoluto».