È da ieri in libreria e disponibile in e-book Caccia all’omo. Viaggio nel paese dell’omofobia (Fandango, Roma 2020, pp. 208) di Simone Alliva, collaboratore de L’Espresso. Ispirato nel titolo all’omonima inchiesta, condotta al giornalista calabrese e comparsa il 10 febbraio 2019 sul settimanale diretto da Marco Damilano insieme ad altri articoli di diversi autori sul tema, il volume raccoglie numerose testimonianze di persone gay, lesbiche, transgender, vittime di violenza e aggressione.
Si va così dal caso del ragazzo gay picchiato dai vicini di casa a Torino in una vera e propria spedizione punitiva all’uccisione, nella capitale, dell’artista 53enne Umberto Ranieri, noto col nome d’arte di Nniet Brovdi. Per poi passare a Cagliari, dove un gruppo di ragazzi insulta e aggredisce un 17enne e una sua amica, filmandone il pestaggio e caricandolo online, o a Domodossola (Vb), terra natale di una 15enne lesbica obbligata dai familiari a sottoporsi alle terapie di riorientamento sessuale.
Un crescendo di violenza omotransfobica, segnale di un paese intossicato dall’odio. Assunto di fondo del volume di Alliva è che l’aumento di tali casi sia da correlarsi, in un rapporto di causa-effetto, alla situazione politica venutasi a creare con le elezioni del 4 marzo 2018 a seguito delle quali si formò il Governo di coalizione M5s-Lega.
Per Alliva con quelle elezioni «le lancette della vita civile nel nostro paese – come si legge nella descrizione del volume sul sito della Fandango – hanno cominciato a girare al contrario e non si sono più fermate: l’Italia si è consegnata nelle mani di chi prometteva di abolire le unioni civili, di cacciare il “gender” dalle scuole, di curare gli omosessuali, in ogni modo. E da allora i casi di aggressioni, minacce, bullismo sono diventati sempre più frequenti, nell’indifferenza generale. Come se il vaso di Pandora fosse stato scoperchiato».
La prima presentazione di Caccia all’omo. Viaggio nel paese dell’omofobia è prevista per stasera, alle 19:00, a Largo Venue a Roma. Dialogheranno con l’autore Beatrice Dondi, vicecaporedattrice centrale de L’Espresso, e Sebastiano Secci, presidente del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli.