Terminerà domani, alle 18:30, col flash mob presso “La Madonnina” la Pride Week che, iniziata il 20 giugno e caratterizzata da eventi culturali, formativi e ludici, è stata organizzata dall’Abruzzo Pride.
Il luogo della manifestazione conclusiva, concesso dal Comune, non corrisponde però a quello prescelto dal comitato promotore, che aveva fatto inizialmente richiesta di piazza Primo Maggio. Quella che, l’8 agosto dello scorso anno, aveva ospitato Matteo Salvini e dalla quale l’allora ministro dell’Interno lanciò, aprendo di fatti la crisi di governo, l’appello: «Mi candido premier: datemi pieni poteri».
Ma l’amministrazione comunale (la stessa che non aveva mosso alcuna obiezione nel concedere piazza 1 Maggio al segreterio della Lega e aveva inizialmente fatto lo stesso con l’Abruzzo Pride) ha comunicato al coordinamento, appena 48 ore prima del flash mob, che è stato negato l’utilizzo di tale spazio, essendo esso destinato per «la realizzazione di eventi sportivi e manifestazioni di pubblico interesse (G.C. n°511 del 17-06-2010) […] il medesimo non può essere concesso».
A sollevare stamani pubblicamente la questione è stato l’attivista Andrea Maccarrone, che, partecipando in Comune a una conferenza stampa sul tema sicurezza, ha chiesto al sindaco forzista Carlo Masci le motivazioni di una tale disparità di trattamento. Ricevendone dal primo cittadino, incalzato dall’ex presidente del Mieli, l’imbarazzante risposta: «Quella era una manifestazione politica».
In un duro comunicato, diramato intorno alle 14:00, il coordinamento Abruzzo Pride ha dichiarato: «Nonostante da parte della Questura non fosse stato rilevato alcun problema per l’utilizzo della suddetta area e nonostante le diverse richieste inoltrate già da tempo, a distanza così ravvicinata dall’evento ci viene negato di manifestare il nostro orgoglio nello spazio che per visibilità e centralità abbiamo ritenuto più opportuno per il primo Pride Regionale. La piazza concessa in alternativa è quella dell’area denominata “La Madonnina”, decisamente meno centrale.
Le motivazioni addotte per lo spostamento contrastano sia con una successiva delibera del 2016 (G.C. N. 333) secondo cui è possibile “[…] ospitare manifestazioni proposte all’Amministrazione da varie associazioni” sia con il fatto che nello stesso spazio l’8 Agosto 2019 il segretario nazionale di un partito ha lì tenuto un comizio politico. Ci chiediamo, alla luce dei fatti in questione, se questa possa essere definita una decisione politica ostile volta a tenere il Pride fuori dal cuore della città oppure un grave errore di valutazione dell’Amministrazione comunale. Una manifestazione per i diritti civili non è considerata “di pubblico interesse” per il Comune di Pescara.
Una manifestazione alla base della quale vi è l’inalienabile diritto di essere e di autodeterminarsi non è “di pubblico interesse” per il Comune di Pescara. La lotta all’omo-lesbo-bi-transfobia, idDiritti delle persone transgender, il diritto ad una sessualità libera e consapevole, il diritto delle persone con disabilità alla propria sessualità e tutte le istanze politiche rivendicate nel nostro Documento non sono “di pubblico interesse” per il Comune di Pescara.
Abbiamo sempre cercato, sin dall’inizio, una interlocuzione costruttiva con l’Amministrazione comunale: per ben due volte è stato chiesto un incontro al Sindaco Carlo Masci nel 2019, a cui ne è seguito uno con l’Assessora Nicoletta Di Nisio delegata dal Sindaco stesso, alla quale abbiamo illustrato il programma culturale dell’intera manifestazione. Precisiamo che l’utilizzo del Circolo Aternino, di proprietà del Comune, è stato regolarmente affittato tramite il pagamento previsto dall’apposito listino, senza alcun contributo da parte dell’Amministrazione comunale.
Questa decisione non ferma l’Abruzzo Pride, il nostro orgoglio e tutte le nostre istanze politiche, anzi, rafforza il nostro ruolo di presidio democratico in una città in cui l’Amministrazione deve rappresentare l’intera cittadinanza senza alcuna discriminazione. L’Abruzzo Pride si svolgerà presso “La Madonnina”, alle 18:30 con le modalità già indicate».