«Riceviamo segnalazioni allarmate in relazione a messaggi diffusi in modo massivo, secondo i quali la proposta di legge in materia di omotransfobia e misoginia avrebbe l’obiettivo di legittimare la pedofilia. Si tratta di una grave menzogna, una vera e propria fake news fatta circolare ad arte per seminare il panico».
Ad affermarlo la senatrice Monica Cirinnà, Responsabile nazionale Diritti del Pd, e il deputato Alessandro Zan, relatore della legge in materia di contrasto alla all’omotransfobia e alla misoginia. Tra i tanti a rilanciare una tale bufala anche Diego Fusaro.
Solo a me pare che vi sia qualcosa di strano? pic.twitter.com/JEoaaxj1HU
— Diego Fusaro (@DiegoFusaro) June 28, 2020
A spiegarne le origini Cirinnà e Zan, osservando: «I messaggi, che circolano soprattutto tra genitori, fanno riferimento, con tanto di foto, a un emendamento presentato nella scorsa legislatura al Senato – a fini provocatori e ostruzionistici – dal senatore Giovanardi. Sappiamo bene che le proposte di legge sono invece in discussione alla Camera dei deputati e che il senatore Giovanardi non è stato rieletto. Sappiamo soprattutto che le proposte di legge in discussione non fanno in alcun modo riferimento alla pedofilia, reato gravissimo, ed è davvero assurdo doverlo precisare ufficialmente.
Così come è assurdo e gravissimo, in una democrazia, che si strumentalizzino in modo così meschino sentimenti nobili, come la protezione dei propri figli. Si tratta purtroppo di una strategia che abbiamo visto all’opera troppe volte, e che proviene dai settori più oscurantisti della nostra società. Vogliamo però rassicurare i genitori, della cui buona fede non dubitiamo: non prestate orecchio a queste falsità, verificate la veridicità di notizie così palesemente false prima di conviderle e farle girare, anche quando vengono rilanciate da gruppi e soggetti apparentemente affidabili.
Il contrasto alle discriminazioni e all’odio misogino e omotransfobico protegge anche i vostri figli e le vostre figlie da episodi di violenza e bullismo. A tutte le famiglie italiane chiediamo piuttosto di aiutarci a costruire nel paese una cultura rispettosa delle differenze e della loro ricchezza».