A seguito delle dimissioni di Sebastiano Secci, rassegnate ufficialmente il 1° luglio, gli subentra nella guida del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli l’ex vicepresidente Valerio Colomasi Battaglia. A sceglierlo, in una con Claudio Mazzella (vicepresidente) e Daniele Di Girolamo (confermato tesoriere), il consiglio direttivo della storica associazione romana.
Classe 1991, il siracusanoValerio Colomasi Battaglia, che ha cominciato il suo attivismo all’interno dell’associazione universitaria Luiss Arcobaleno, negli ultimi anni ha ricoperto prima il ruolo di tesoriere del Circolo, quindi quello di Vicepresidente. Dall’ottobre 2018 fa parte del Board of Directors di Interpride, associazione internazionale degli organizzatori di Pride.
«Viviamo tempi sfidanti – così il neopresidente – sia come Circolo sia come movimento Lgbt+ italiano. Abbiamo battaglie storiche ancora da combattere, come quella per una legge contro l’omolesbobitransfobia che è cominciata qualche giorno fa, ma anche nuove sfide come il rapporto tra le nostre organizzazioni e le comunità a cui da quasi 40 anni diamo voce.
Credo che ci troviamo alle porte di una grande trasformazione nei movimenti Lgbt+ e dobbiamo essere pronti a metterci in discussione e coinvolgere persone ed energie nuove per continuare a incidere positivamente nelle nostre società.
Per questo la prima decisione del nuovo direttivo appena insediato è stata quella di riaprire il Circolo dopo la lunga chiusura dovuta al lockdown. Il nostro impegno nei prossimi mesi sarà indirizzato, infatti, a spalancare simbolicamente le porte della nostra associazione a tutte le persone che vorranno dare il proprio contributo alla costruzione di un Paese più giusto. Crediamo che solo attraverso la contaminazione e l’impegno congiunto di persone con storie e background differenti si potrà costruire una nuova strada per il nostro impegno politico mettendo al centro non le associazioni e le loro dinamiche politiche, ma le persone Lgbt+ italiane che guardano a noi per ottenere il cambiamento di cui questo Paese ha disperatamente bisogno»