Matteo Renzi biasimò pubblicamente Vladimir Putin, il 17 giugno 2016, durante il Forum economico internazionale di San Pietroburgo per le leggi discriminatorie verso le persone Lgbti in Russia. E fu «una delle cose più coraggiose che ho visto fare in vita mia».
A dichiararlo ieri al Corriere della Sera Carlo Calenda nel corso di un’intervista, per altro in più punti critica nei riguardi dell’ex presidente del Consiglio dei ministri e attuale leader di Italia Viva. Calenda, che all’epoca era ministro dello Sviluppo economico, ha così raccontato a Claudio Bozza: «Andammo con Renzi in visita da Putin, a San Pietroburgo, per un grande evento economico davanti a diecimila sostenitori del presidente russo. Matteo nel suo intervento disse che Putin non poteva dare lezioni di democrazia agli Usa.
E poi criticò duramente la discriminazione Lgbt in Russia, dicendo che identità non significa negazione dei diritti. Renzi prese più applausi di Putin: è stata una delle cose più coraggiose che ho visto fare in vita mia».
Ivan Scalfarotto, deputato di Italia Viva, sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione internazionale e candidato a presidente della Regione Puglia (sostenuto nella corsa elettorale anche da Azione di Calenda), ha oggi twittato: «Che un cattolico abbia rinfacciato a Putin – come racconta Carlo Calenda – le odiose leggi russe contro le persone Lgbtq, è l’ennesima dimostrazione che Matteo Renzi sia stato il primo premier all’altezza di una grande democrazia liberale che l’Italia abbia avuto in tanti anni».
Che un cattolico abbia rinfacciato a #Putin – come racconta @CarloCalenda – le odiose leggi russe contro le persone #LGBTQ, è l’ennesima dimostrazione che @matteorenzi sia stato il primo premier all’altezza di una grande democrazia liberale che l’Italia abbia avuto in tanti anni.
— Ivan Scalfarotto ???? (@ivanscalfarotto) July 12, 2020