Ieri sera il Consiglio comunale di Bergamo ha approvato, con maggioranza schiacciante, la mozione a sostegno dell’approvazione della «proposta di legge in materia di violenza o discriminazione per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale ed identità di genere», il cui testo unificato è stato depositato, il 30 giugno, in Commissione Giustizia della Camera dal relatore Alessandro Zan.
Presentata il 10 luglio da Romina Russo (Pd), Roberto Cremaschi (Ambiente, Partecipazione e Futuro) e Simone Paganoni (Patto per Bergamo), la mozione – alla cui stesura ha collaborato l’avvocato Stefano Chinotti, socio di Rete Lenford – invitava, dopo un’ampia premessa, «il sindaco e la giunta a predisporre una campagna comunicativa e socio culturale per contrastare i fenomeni del sessismo, dell’omofobia e della transfobia; ad adottare tutte le iniziative, anche mediante il coordinamento con le associazioni e gli organismi di settore, destinate a sensibilizzate l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna di atteggiamenti sessisti, omofobici e transfobici».
Sconfitta sonora per la Lega, il cui esponente Filippo Bianchi aveva presentato un provvedimento in senso contrario – esemplato su quello proposto a Verona dal consigliere comunale Andrea Bacciga e approvato a Palazzo Barbieri il 9 luglio – e che non ha incassato neppure i voti di tutti i consiglieri orobici del Carroccio.