Fumata bianca dalla Commissione Giustizia della Camera, che ieri grazie al voto dei deputati e deputate della maggioranza (LeU, Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Pd) ha adottato come testo base il testo unificato del disegno di legge in materia di prevenzione e contrasto alle violenze e discriminazioni per sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere.
A votare contro Fratelli d’Italia e Lega mentre Forza Italia non ha partecipato alla seduta. Viva soddisfazione è stata espressa dal deputato dem Alessandro Zan, relatore del ddl alla Camera, che in una nota ha scritto: «In Commissione Giustizia alla Camera abbiamo appena adottato il testo unificato del ddl contro l’omotransfobia e la misoginia, con voto favorevole di tutta la maggioranza, frutto del lavoro di sintesi di questi mesi tra tutte le sensibilità politiche.
Considero positiva anche l’astensione dal voto di Forza Italia, segnale di dialogo e apertura verso un provvedimento di civiltà. Ma soprattutto è un passo importante per arrivare all’approvazione alla Camera in tempi rapidi. Il Parlamento ha recepito la necessità e l’urgenza di approvare la legge in tempi rapidi».
Plauso anche da parte di GayLib, associazione considerata vicina storicamente alle istanze di Forza Italia, che, attraverso il segretario nazionale Daniele Priori, ha dichiarato: «L’approvazione in Commissione Giustizia del testo base Zan del ddl omotransfobia è un importante passo in avanti verso il voto dell’Aula. La posizione di non contrarietà di Forza Italia è una notizia importante, che deve dare il là a una strategia del coraggio da parte dell’asse liberale trasversale, anche di centrodestra. La proposta di legge in approvazione, infatti, non è affatto un testo liberticida ma di maggior tutela per gli individui, quella insomma che si potrebbe chiamare una legge di civiltà di un Paese occidentale e progredito. Avanti tutta, dunque, senza insensate paure».
Alle 11:00 di domani scadrà il termine per presentare gli emendamenti al testo base, che saranno quindi oggetto di discussione e votazione in Commissione Giustizia della Camera. Poi il voto finale che avrà luogo prima dell’arrivo del ddl in Aula della Camera, calendarizzato il 27 luglio.