Non le manda a dire la senatrice Alessandra Maiorino, vicecapogruppo M5s a Palazzo Madama e prima firmataria di una proposta di una legge contro l’omotransfobia. Sull’intesa raggiunta ieri circa il cosiddetto emendamento “salva idee” al ddl Zan non ricorre a giri di parole. «Sarò estremamente franca – esordisce a telefono – come sempre. Non so se è una qualità o un limite».
Senatrice Maiorino, sulla soluzione adottata in Commissione Giustizia della Camera è stato espresso apprezzamento anche dalle presidente Francesca Businarolo e dal deputato Mario Perantoni. Mi sembra di capire che lei abbia un diverso sentire al riguardo…
Sono rimasta molto delusa e amareggiata da come si sono messe le cose. Trovo che questo emendamento, così riformulato, è certamente migliore rispetto a quelli precedentemente presentati. Ma è un accorgimento assolutamente ridondante. L’art. 21 della Costituzione, esiste, lotta con noi e nessuno l’ha abrogato. La libertà d’espressione è dunque, a prescindere, assolutamente salva. Si è fatto passare l’emendamento votato come una salvaguardia che dovrebbe servire a rassicurare non si sa bene in merito a che cosa, dal momento che esprimere i propri convincimenti è un diritto costituzionalmente difeso. Ribadirlo è dunque assolutamente ridondante. Serve dunque a che cosa? A dar spazio a chi vuol affermare cose intrinsecamente offensive? Lo trovo naturalmente un vulnus, una diminutio.
Crede che siano superate le tensioni in seno alla maggioranza sul ddl?
Questo deve bastare a sedare la maggioranza. Non è che lo credo, lo auspico o lo spero. Deve bastare a sedare la maggioranza, perché se, nemmeno questo basta, è il caso che alcune forze della maggioranza facciano una riflessione sul loro modo d’intendere i diritti civili, visto che poi sono le prime forze vannno a sbandierarli e poi, a quanto pare, le prime a spaccarsi perché in realtà non sanno bene che cosa vogliono e che cosa significhino evidentemente i diritti civili. Io sono invece orgogliosa del mio gruppo M5s, che ha tenuto fede alla parola data, non ha presentato un emendamento, non ci sono state spaccature e, per quanto ci riguarda, saremmo andati in porto con la legge così com’era stata scritta.