«Io penso che tra qualche anno, o meglio tra qualche generazione, non potremo più essere razzisti. Non potremo più esserlo perché il mescolamento tra le culture sarà inevitabile: non esisterà più la nozione di nero e bianco, perché saremo tutti mescolati e le mentalità cambieranno. È un momento storico in cui ci facciamo delle domande e assistiamo alla lotta per i diritti delle minoranze delle persone trans, degli omosessuali, che si battono per i loro diritti e queste battaglie scompariranno poco a poco, perché saranno completamente integrate nella società.
Oggi questa lotta è imprescindibile, obbligatoria, perché arrivi il messaggio. Ma tra qualche generazione non avremo più bisogno di chiederci se questo è un uomo o una donna, un nero o un bianco. Non sono dell’idea che le cose non debbano essere cambiate, sono favorevole al progresso e al totale mescolamento delle idee, dei colori della pelle».
È questa la dichiarazione, accolta con uno scroscio di applausi, pronunciata da Mathieu Kassowitz, attore e regista francese di culto, sul palco del Cinema in piazza, organizzato dal Piccolo America a Ostia, sabato 1 agosto, in occasione della presentazione di L’ordre et la morale (2011, 135 min), ultima sua opera registica mai distribuita in Italia, in un incontro condotto da Michela Greco, giornalista e attivista di Emergency.
Lo stesso Kassowitz, prima del suo secondo appuntamento a Tor Sapienza, dove ha presentato, la sera del 2 agosto presso il Parco della Cevelletta, la pellicola di grande successo Il favoloso mondo di Amèlie, ha voluto rendere omaggio a Pier Paolo Pasolini visitando il monumento a lui dedicato presso l’Idroscalo di Ostia.