Iniziato ieri, si concluderà nella giornata del 16 agosto il primo Pride virtuale africano. Organizzato sotto forma di diretta di due ore giornaliere su Facebook, Twitter YouTube, il Pride Afrique 2020 ha l’obiettivo di riunire le persone africane Lgbti perché condividano le loro storie di sfida e successo in un continente in cui sono spesso perseguitate e sottoposte a pene carcerarie.
Ma non solo. Tra i relatori e le relatrici anche ex capi di Stato come Festus Mogae, presidente del Botswana dal 1998 al 2008, e Petrus Kgalema Motlanthe, presidente del Sudafrica dal 25 settembre 2008 al 9 maggio 200, o figure di spicco come John Amaechi, il primo ex giocatore Nba a fare coming out. Ci saranno anche dibattiti sulla storia della comunità Lgbti in Africa e sulla rappresentazione delle minoranze sessuali nei media fino al rapporto con le religioni e alle modalità con cui le persone Lgbti possono meglio attivarsi per i propri diritti nel continente.
Ideatore dell’evento Kehinde Bademosi, un gay nigeriano che, costretto a trasferirsi negli Stati Uniti dopo essere stato vittima di minacce omofobe nel Paese d’origine, è attualmemte direttore del settore innovazione social e design presso il Dipartimento della salute della città di Baltimora.