Dal tardo pomeriggio di oggi è in stato di fermo, disposto dal pm Alfonso Serretiello delle Procura di Vallo della Lucania (Sa),un uomo per l’omicidio della 66enne trans Francesca Galatro. L’indiziato, con precedenti penali, avrebbe agito per gelosia.
La donna è stata ritrovata esanime ieri pomeriggio, con un coltello piantato nel cuore, nella propria camera presso la casa d’accoglienza per senzatetto, gestita dal Piano di Zona S8 di cui è ente capofila il Comune di Vallo. Proprio il Comune ne aveva disposto la chiusura per emergenza Covid e Francesca avrebbe dovuto lasciare la struttura, al pari di un’altra decina di ospiti (tra cui una famiglia), nella giornata di domani.
Originaria di Buonabitacolo, laureata in ingegneria e con esperienza d’insegnante, Francesca aveva accudito per anni una donna anziana. Segnata da una forte depressione, l’anno scorso aveva chiesto di essere accolta presso il centro ed era seguita da un amministratore di sostegno disposto dal tribunale locale.
La notizia ha sconvolto la comunità di Vallo dove la donna era conosciuta anche per la sua profonda religiosità, che la portava a partecipare ogni sera alla celebrazione della Messa.
Come dichiarato a Gaynews da Ottavia Voza, architetta e attivista trans, «al dil là degli aspetti specifici legati a questo delitto efferato, i cui contorni si vanno delineando con lo sviluppo delle indagini, ciò che colpisce ancora una volta è la marginalizzazione sperimentata troppo spesso dalle donne trans, che vivono il peso della solitudine e delle difficoltà di inserimento sociale.
Francesca era una ingegnera, ha dovuto ricorrere all’assistenza dei servizi pubblici per superare le sue difficoltà materiali, e non è difficile immaginare che la sua condizione di donna trans che ha vissuto in piccoli paesi del meridione possa aver avuto un peso determinante nello sviluppo della sua storia personale».