Giunge quest’anno alla 14° edizione il Queer Lion Award, istituito nel 2007 per volere del giornalista Daniel N. Casagrande e dell’allora direttore artistico della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia Marco Müller non senza il fattivo sostegno di Franco Grillini, presidente di Gaynet e direttore di Gaynews.
Attribuito al “miglior film con tematiche omosessuali & Queer culture” e patrocinato dalle università veneziane Ca’ Foscari e Iuav, il riconoscimento fa parte del palmarès ufficiale dei premi collaterali alla prestigiosa rassegna cinematografica, che avrà luogo, nella sua 77° programmazione, dal 2 al 12 settembre.
Per l’immagine di locandina il Queer Lion Award 2020 ha voluto rendere omaggio a The Children’s Hour (in italiano Quelle due), che, tratto dall’omonima pièce teatrale di Lillian Hellman (nota in italiano con il titolo La calunnia), fu trasposto cinematograficamente da William Wyler una prima volta nel 1936 e, poi, nel 1961: nella rivisitazione illustrata da Francesco Gangemi, Karen Wright e Martha Dobie – protagoniste nel film con ben diverso epilogo – vivono una lunga e felice vita sino a invecchiare amorevolmente insieme.
Sette al momento i film in gara per il prestigioso riconoscimento, la cui assegnazione spetterà ai giurati Michele Gottardi (critico cinematografico) nel ruolo di presidente, Giuseppe Amato (attore e regista) Adriano Virone (animatore culturale, attivista gay e dj) e Jani Kuštrin (archivista, operatore culturale e attivista Lgbt) sotto il coordinamento di Marco Busato, delegato generale e vicepresidente dell’associazione Queer Lion, e Daniel N. Casagrande.
A concorrere saranno:
The World to Come di Mona Fastvold (Usa, 98’, 2020)
Cast: Katherine Waterston, Vanessa Kirby, Christopher Abbott, Casey Affleck
Nel 1850, in una fattoria nello stato di New York, Abigail e Dyer hanno appena perso la loro unica figlia a causa della difterite. Ancora in lutto, Abigail fa la conoscenza dei nuovi vicini, Tally e il marito Finney. Le due donne formano così un legame fatto di intimità sempre maggiore e passionale devozione. Quando i mariti comprenderanno l’intensità della loro relazione, la situazione sfuggirà a tutti di mano.
Presentato nella sezione Venezia 77
Śniegu już nigdy nie będzie (Never Gonna Snow Again) di Małgorzata Szumowska, Michał Englert (Polonia, Germania, 113’, 2020)
Cast: Alec Utgoff, Maja Ostaszewska, Agata Kulesza, Weronika Rosati, Andrzej Chyra
Polonia. Un massaggiatore proveniente dall’Ucraina entra nella quotidianità dei ricchi residenti di una comunità chiusa senza stimoli né desideri. Nonostante la loro ricchezza, queste persone sembrano tristi, annoiate. Le mani del nuovo arrivato li guariscono, i suoi occhi penetrano nelle loro anime. Per loro, l’accento russo di quell’uomo suona come una canzone del passato, un ricordo della loro infanzia. Zhenia, questo il suo nome, cambierà loro la vita. Il film pone una serie di domande sottili su sesso, intimità, contatto, con atmosfere che rimandano al celebre Teorema di Pier Paolo Pasolini.
Presentato nella sezione Venezia 77
Und morgen die ganze Welt (And Tomorrow the Entire World) di Julia von Heinz (Germania, Francia, 101’, 2020)
Cast: Mala Emde, Noah Saavedra, Tonio Schneider, Luisa-Céline Gaffron, Andreas Lust
Luisa, studentessa ventenne di giurisprudenza, aderisce a una cellula del collettivo Antifa quando con gli amici Alfa e Lenor viene a sapere di un attacco pianificato da parte di una banda neonazista locale. Cercando di saperne di più, i tre giovani approfondiscono la scena legata ai movimenti di destra e le loro connessioni politiche fino al punto in cui saranno chiamati a capire quanto sono disposti a spingersi oltre in difesa di ciò in cui credono.
Presentato nella sezione Venezia 77
Laila in Haifa di Amos Gitai (Israele, Francia, 99’, 2020)
Cast: Maria Zreik, Khawla Ibraheem, Bahira Ablassi, Naama Preis, Tsahi Halevi
Il film è stato interamente girato in un locale notturno, con annessa una galleria d’arte contemporanea, frequentata da israeliani e palestinesi, in una delle città più aperte di Israele, Haifa. Una lunga notte dentro un locale dove si ritrovano le persone più disparate: ebrei, musulmani, gay, eterosessuali, travestiti e tre donne, che in quel microcosmo variegato, luogo di incontro e di pace, trovano riparo dalla prepotenza maschile.
Presentato nella sezione Venezia 77
Terrain di Lily Baldwin, Saschka Unseld, Kumar Atre (Usa, Germania, Svizzera, 45’, 2020)
Terrain è un viaggio nel Bardo: uno spazio ultraterreno tra le vite, nel quale incontriamo una successione di anime provenienti da tutto il mondo. Ci scivoliamo immergendovisi subito, lasciandoci alle spalle la quotidianità. Questo docu-sogno è una storia senza parole che adopera il linguaggio del movimento. Attraverso un paesaggio vivido e surreale, ogni persona incontra una serie di individui distinti e riscopre lentamente un corpo collettivo più vasto. Terrain è un unisono danzante della differenza. I nostri corpi colmano i divari tra i mondi e in questo modo inventiamo un nuovo tipo di verità non verbale. Questa nuova interconnessione ci spinge di nuovo alla vita, ridotta ai termini essenziali dal nostro senso di inter-essere condiviso.
Presentato nella sezione Venice Virtual Reality
Tengo miedo torero (My Tender Matador) di Rodrigo Sepúlveda (Cile, Argentina, Messico, 93’, 2020)
Cast: Alfredo Castro, Leonardo Ortizgris, Julieta Zylberberg, Sergio Hernández
In mezzo ai disordini politici durante la dittatura di Pinochet nel Cile degli anni Ottanta, una queer lady non più giovanissima si lascia coinvolgere in un’operazione clandestina molto rischiosa dopo essersi innamorata di un guerrigliero che le chiede di trasformare la casa in un covo della rivoluzione. Adattamento cinematografico del primo ed unico romanzo di Pedro Lemebel, nome iconico della cultura LGBT.
Presentato nella sezione Giornate degli Autori
Saint-Narcisse di Bruce LaBruce (Canada, Belgio, Lussemburgo, 101’, 2020)
Cast: Félix-Antoine Duval, Tania Kontoyanni, Alexandra Petrachuk, Andreas Apergis
Canada, 1972. Dominic, ventidue anni, ha un feticcio… se stesso. Niente lo eccita di più della sua immagine. Per questo motivo, passa gran parte del suo tempo realizzando autoscatti con una Polaroid. Quando la sua amorevole nonna muore, scopre due profondi segreti legati alla famiglia: sua madre lesbica non è morta di parto e in un remoto monastero vive un fratello gemello, Daniel, cresciuto da un prete depravato. La forza del destino riunisce i due fratelli belli e identici. E dopo essersi ricongiunti anche con Beatrice, la loro madre, subito restano coinvolti in una strana rete di sesso, vendetta e redenzione.
Presentato nella sezione Giornate degli Autori