Nel tardo pomeriggio di oggi centinaia di persone hanno gremito piazza delle Erbe a Padova per la manifestazione Noi non ci stiamo più. Parole, queste, che dedicate a Marlon e Mathias, sono state disegnate, nei giorni scorsi, lungo un muro della città veneta a sostegno dei due giovani, aggrediti verbalmente e picchiati, tra il 18 e il 19 settembre, per il solo fatto di essersi baciati.
L’evento è stato preparato attraverso un appello-manifesto, cui hanno aderito anche associazioni e realtà varie, tra cui Arcigay Padova, Coming-Aut Lgbti+ Community Center, Nudm Treviso, Nudm Pavia, Sindacato degli Studenti Link – Padova e il Comitato Da’ voce al rispetto per la campagna nazionale a sostegno di una buona legge contro l’omotransfobia e la misoginia.
In Piazza delle Erbe, nei cui pressi sono stati aggrediti Marlon e Mathias, era presente anche il deputato Alessandro Zan (Pd), relatore della legge alla Camera, che ha parlato di «splendida risposta di Padova democratica e antifascista all’odio e alla violenza. Non permetteremo ulteriormente che i soliti sovranisti speculino sulla nostra Costituzione antifascista per opporsi alla legge contro l’omotransfobia e la misoginia. Nell’ultimo mese abbiamo assistito a episodi terribili, i più tragici. La risposta delle istituzioni deve essere immediata: approveremo la legge alla Camera in ottobre».
Alla manifestazione ha partecipato anche Simone Verni, consigliere regionale lombardo e componente del gruppo M5s Lombardia, il quale in mattinata aveva dichiarato: «Ogni persona deve essere e sentirsi libera di affermare la propria identità e a questo devono contribuire anche le Istituzioni. Nonostante in questi anni si sia provato a rendere il nostro Paese più civile, resta ancora tantissimo da fare. La battaglia contro l’omotransfobia è assolutamente necessaria e va condotta con fermezza, ovunque, per il rispetto, la libertà e i diritti di tutte e di tutti».
Mathias, una delle due vittime, ha invece detto alla manifestazione: «Siamo molto felici che ci siano tutte queste persone. Molti i messaggi di solidarietà che sono arrivati negli ultimi giorni, ma questo è solo un punto di partenza, dobbiamo riprenderci le piazze affinché quanto accaduto non si verifichi più; purtroppo viviamo in un clima intossicato di machismo, la nostra aggressione ne è una dimostrazione».