Un pronunciamento non da poco a sostegno del ddl Zan quello che arriva dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Con lettera nr. 20000325, datata il 4 agosto ma resa nota solo il 21 settembre, il presidente del Cnop, David Lazzari, si è rivolto, a nome del Consiglio Nazionale, del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Psicologi e suo personale, alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e al presidente della Camera, Roberto Fico, per esprimere «il vivo interesse e il sostegno della nostra categoria professionale al Testo unificato del disegno di legge in ordine al contrasto dell’omotransfobia, comunemente definito come ddl Zan.
La consapevolezza e la libertà di vita dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere da tempo sono infatti entrate nel patrimonio scientifico e metodologico di chi si occupa della salute intesa come benessere della persona nella sua integrità; in particolare, tuttavia, questi temi entrano con forza nel patrimonio etico di una professione, quella dello psicologo, per cui il rifiuto di ogni forma di discriminazione è il fondamento del suo status, come chiaramente espresso dal nostro Codice Deontologico».
Lazzari, che si sofferma specificamente sui primi due articoli del ddl, quelli cioè prevedenti l’estensione della legge Mancino alle violenze e discriminazioni verso le persone Lgbti+, rileva come «il fatto che la legislazione italiana, come già accade in molti Paesi europei, possa finalmente prevedere di punire, oltre ai reati e ai discorsi di odio relativi a caratteristiche come la nazionalità, l’etnia o la religione, anche i reati di discriminazione fondati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere costituirà, ne siamo certi, un importante passo avanti nell’attuazione del dettato costituzionale e, contemporaneamente, un momento importante nella crescita culturale ed etica dei cittadini e delle cittadine del nostro Paese.
Il nostro augurio che l’iter della norma in esame presso il Parlamento possa concludersi positivamente quanto prima è quindi anche l’auspicio di una crescita personale e collettiva».