Domani riprenderanno i lavori dell’Aula della Camera sulla proposta di legge contro omotransfobia e misoginia. Come comunicato dal relatore Alessandro Zan, «questa mattina, come maggioranza, abbiamo formulato e presentato sette emendamenti al testo, per mantenere pienamente efficace tutto l’impianto del provvedimento approvato in Commissione Giustizia. Anche in questo passaggio, come nei precedenti, abbiamo lavorato in un clima di armonia, tenendo ben presente l’obiettivo della proposta di legge: il contrasto alle discriminazioni, all’odio e alle violenze; per questo, anzitutto, con le colleghe e i colleghi della maggioranza abbiamo deciso di accogliere la richiesta proveniente da molte associazioni di persone con disabilità di estendere le previsioni degli articoli 604 bis e ter del Codice penale anche ai delitti commessi per ragioni legate alla disabilità della vittima. Per questo abbiamo presentato emendamenti a prima firma Lisa Noja. Inoltre, abbiamo recepito gli input della Commissione Affari Costituzionali e quelle del Comitato per la Legislazione. Entrambi chiedevano di definire in modo più rigoroso le nozioni utilizzate (sesso, genere, identità di genere, orientamento sessuale): ciò è stato risolto con un puntuale emendamento premissivo».
Il deputato dem ha aggiunto: «La Commissione Affari Costituzionali aveva poi richiesto una riscrittura dell’articolo 3 che lo rendesse ancora più chiaro. Ciò è stato risolto con un emendamento interpretativo che ribadisce esplicitamente che la punibilità scatta quando vi sia “il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. Inoltre, l’emendamento precisa che le opinioni non istigatorie “restano salve”, in quanto già discendenti direttamente dall’articolo 21 della Costituzione. Con questo emendamento smascheriamo anche tutte le fake news costruite ad arte nel corso di questi mesi su presunti intenti “liberticidi” di questa legge. Inoltre abbiamo recepito ulteriori osservazioni tecniche del Comitato per la legislazione».
Zan ha quindi concluso: «Sono particolarmente soddisfatto per l’approdo in Aula della legge con queste proposte emendative: se accolte – come credo da un ampio schieramento in Parlamento – daremo finalmente al paese una legge avanzata di vasta efficacia contro i crimini d’odio. Finalmente il ritardo rispetto agli altri grandi paesi occidentali potrà essere colmato».