Sabato mattina, nell’ambito della seconda giornata de Linkiesta Festival, si è tenuto l’incontro sulla “Fratelli tutti” e la Chiesa del presente col cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna, e Paola Lazzarini, sociologa delle religioni e presidente di “Donne per la Chiesa”. A fine dibattito, moderato dal giornalista Francesco Lepore, il porporato ha risposto alla domanda sulla legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, approvata in prima lettura alla Camera il 4 novembre, e la valutazione dell’episcopato a fronte delle accuse di provvedimento liberticida, avanzate dall’opposizione parlamentare.
«Io ho apprezzato moltissimo, alcuni no, – così Zuppi – la posizione del giornale dei vescovi, che è Avvenire. Ricordo che è un testo approvato, fra l’altro, solo alla Camera. Ripeto: ho apprezzato moltissimo, qualcuno si straccia le vesti, che il giornale dei vescovi – la posizione dei vescovi è nota, d’altra parte la presidenza della Cei era uscita con una nota prima ancora che venisse presentato il testo – pubblica, in primo luogo, l’intervento di chi ha la paternità della legge, Alessandro Zan, e poi la risposta firmata del direttore, che esprime tutte le sue perplessità. Perché lo trovo intelligente? Perché si discute, perché si cerca di capire, si esprime evidentemente anche un disaccordo, che non è quindi aprioristico. Ma che entra nel merito e, proprio perché entra nel merito, c’è anche il disaccordo. Io trovo questo atteggiamento importantissimo, perché costringe gli uni e gli altri a entrare nel contenuto».
L’arcivescovo di Bologna ha quindi aggiunto: «Sono andato a vedere la risposta di Avvenire, che riprendeva la risposta di Mirabelli, che mi è sembrata una risposta intelligente con dei punti di forte perplessità, senza per questo scatenare le apocalissi. A contare sono la comprensione e il confronto. Se poi si crede che il dialogo significhi cedevolezza, allora auguri. L’Avvenire ha fatto un grandissimo lavoro di consapevolezza e anche difesa della posizione della Chiesa al riguardo con le sue perplessità».