Edito in agosto a cura di Gegia Celotti, coordinatrice della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Parole o-stili di vita. Media e persone Lgbtqia+ è un volume collettaneo che si compone di 20 contributi. In 228 pagine viene ripercorsa, sotto angolature diverse, la storia del movimento arcobaleno italiano in una con analisi lucide sulla rappresentazione delle persone Lgbtqia+ nei media e sul loro ruolo nel lavoro, nel marketing, nello sport, nella fotografia, nel cinema. Non senza pagine dedicate al mondo carcerario come nel contributo di Mario Consani dal titolo Dietro le sbarre gli ultimi tra gli ultimi.
Gli altri autori e autrici ad aver collaborato alla realizzazione del volume sono giornalisti e giornaliste come Dina Bara, Ester Castano, Laura Incardona, Daniela Stigliano e Gabriele Porro, esperti ed esperte come Barbara Mapelli (docente universitaria), Monia Azzalini (ricercatrice), Vittorio Lingiardi (psichiatra e psicoanalista), Nicola Nardelli (psicoterapeuta), Antonio Rotelli (avvocato) e le socie di G.i.U.L.i.A (Giornaliste Unite Libere Autonome) Silvia Brena, Ilaria Li Vigni, Paola Rizzi, Maria Luisa Villa.
Non mancano le testimonianze in prima persona quali quelle dell’attivista transgender Monica J. Romano, dello scrittore Jonathan Bazzi e del giornalista sportivo Paolo Colombo nonché interviste a sei figure di spicco del movimento italiano: Franco Grillini (direttore di Gaynews e presidente di Gaynet), Gianmarco Negri (primo sindaco transgender d’Italia), Maria Silvia Fiengo (insegnante e cofondatrice dell’Associazione Famiglie arcobaleno), Claudio Rossi Marcelli (scrittore e letterato) e Francesca Vecchioni (fondatrice e presidente dell’associazione Diversity).
Preceduto dall’editoriale Leggere (e scrivere) senza pregiudizi di Alessandro Galimberti, presidente dell’Odg della Lombardia, e arricchito di un’ampia bibliografia a cura di Barbara Mapelli, il volume reca anche la premessa di Gegia Celotti dal titolo “La verità, vi prego, sull’amore”. Lgbtqia+ le persone dietro le sigle. In essa è così tratteggiata la genesi della pubblicazione: «L’idea di questo libro è nata a Mantova nello scorso settembre, durante un corso di formazione per giornalisti “Il linguaggio dei media, gli stereotipi e le discriminazioni di genere” proposto dal presidente dell’Arcigay Diego Zampolli e dall’assessore per le pari opportunità del Comune, Davide Provenzano. Approvato dall’Ordine della Lombardia e dal Cts del Consiglio nazionale.
È stata un’occasione di crescita per me ma credo lo sia stata anche per i molti colleghi presenti al corso. C’erano Delia Vaccarello, Franco Grillini e Barbara Mapelli. Delia, purtroppo mancata poche settimane dopo l’incontro di Mantova, che dal 17 luglio 2001 aveva ottenuto di fare una pagina settimanale, “Uno, due tre… liberi tutti”: tema l’omosessualità, sull’Unità di Furio Colombo e Antonio Padellaro e che è stata tra le promotrici, nel 2006 dell’estensione di Casagit anche ai conviventi omosessuali. Franco Grillini che ha dato visibilità al tema dell’omosessualità prima a Bologna, ottenendo dal Comune il Cassero, storica sede dell’Arcigay e poi, dopo essere stato eletto in Parlamento, in tutto il Paese. Primo parlamentare a dichiarare pubblicamente la sua identità. Barbara Mapelli docente di Pedagogia delle differenze e autrice di numerosi libri su questa tematica».